Il dono del tempo
Torna alla Reggia di Colorno il Festival della Lentezza, dal 16 al 18 giugno. Il tema dell’edizione 2017 sarà il cammino, idea intorno a cui è stato costruito il programma culturale dell’evento, che alternerà concerti a spettacoli teatrali, presentazioni di libri a incontri pubblici, e anche laboratori e attività ricreative pensate per bambini e famiglie.
L’iniziativa è promossa dall’Associazione dei Comuni Virtuosi e dal Comune di Colorno, col patrocinio della Provincia di Parma e della regione Emilia Romagna, in collaborazione con Fondazione Mario Diana, Libera, Banca Etica, Slow Food, Cai, Legambiente e Rai.
Alla conferenza stampa di presentazione, svoltasi stamattina in Provincia, hanno partecipato: Michela Canova Sindaco di Colorno e Delegata al Patrimonio della Provincia di Parma, Marco Boschini direttore artistico del Festival della Lentezza e coordinatore dell’Associazione Comuni Virtuosi, Mariangela Guandalini, Dante Corradi consigliere di amministrazione della Fondazione Cariparma e Fabrizia Dalcò Presidente Consiglio di zona Coop Alleanza 3.0 Parma, Colorno, Sorbolo, tra i main sponsor dell’iniziativa.
“Ci sono diversi modi di camminare, e durante il festival proveremo ad approfondirne alcuni – dichiara Marco Boschini – Si parlerà del cammino interiore di ciascuno di noi, ma anche del cammino della fuga con gli esempi di accoglienza e integrazione che porteremo a Colorno. Ci sarà spazio anche per il cammino del viaggio legato al turismo, con la vetrina dei borghi virtuosi e molto altro ancora”.
“Si tratta di un’occasione molto attesa, un momento di scambio tra gli aderenti all’Associazione Comuni Virtuosi e una sorta di “fiera di settore” in cui gli amministratori pubblici si confrontano e decidono come procedere nelle loro pratiche di buona gestione – afferma Michela Canova – Ci riempie di orgoglio che Colorno e la sua Reggia possano essere la quinta perfetta per questo evento. Diamo il nostro benvenuto a tutti i colleghi e a chi vuole trascorrere piacevolmente un po’ di tempo da noi, con la giusta lentezza.”
Perché “il tempo non è un contrattempo, un fastidio, un oggetto, ma un dono, un bene comune da tutelare, custodire, vivere ad ogni istante con la giusta dose di spensieratezza e lungimiranza” come si legge nella “Carta Costituzionale” del Festival.