Nessuno si salva da solo
Poco fa in diretta con Rai1 mi è stata chiesta conferma del fatto che daremo un riconoscimento ai ragazzi e alle ragazze che erano su quel maledetto Autobus dirottato.
Lo ho promesso a Ramy e ad Adam subito a San Donato mercoledì pomeriggio e lo ho ripetuto agli altri e alle altre ieri mattina in classe. Lo faremo per tutti, perché in quei frangenti di grande paura in realtà su quell’autobus ci sono stati molteplici gesti di grande solidarietà e gioco (si fa per dire) di squadra, da parte di questi piccoli (solo perché giovani) eroi.
Da chi era costretto a legare i polsi dei compagni con le fascette da elettricista e lo ha fatto “tenendoli un po’ larghi”, perché potessero poi liberarsi, a chi voleva spruzzare negli occhi dell’autista uno spray con cui costui aveva chiesto di oscurare alcuni finestrini (ma è stato dissuaso dal prof perché troppo pericoloso), a chi faceva girare fazzoletti e felpe imbevuti d’acqua per difendere sé e i compagni dall’odore forte della benzina, a chi è riuscito a trattenere con sé il cellulare e non buttarlo, come preteso dal conducente nel corridoio del pullman, a chi ha incoraggiato la bidella in preda a un malore, a chi ha tentato di chiamare, più d’uno, le forze dell’ordine, a chi fingendo di pregare in arabo ha raccontato al padre, dall’altro capo del telefono, ciò che stava accadendo, a coloro che hanno tentato di distrarre l’autista mentre altri chiamavano con il cellulare, a chi ha mostrato ai carabinieri la tanica per segnalare la presenza di benzina a bordo, a chi ha preso per mano il compagno per scendere dal pullman nel momento della fuga o lo ha aiutato a rialzarsi.
I gesti di generosità e altruismo sono stati tanti e messi in atto in modo diffuso, perciò tutti andranno riconosciuti e valorizzati. Lo faremo però senza fretta, adesso i ragazzi e le ragazze hanno bisogno, con l’aiuto dei genitori, degli insegnanti e anche di una equipe di esperti che abbiamo messo a disposizione, di elaborare quanto è successo in un contesto protetto. Abbassando un po’ il volume del clamore mediatico.
Gli psicologi li accompagneranno ora, individualmente, se vogliono, ed in gruppo, e saranno a disposizione delle famiglie e degli insegnanti e del personale non docente. Saranno loro, più competenti di noi su come funzionano mente e cuore, a dirci quando sarà il momento. Per loro e le loro famiglie.
Intanto però possiamo dire che siamo orgogliosi di loro, dal primo all’ultimo. Dalla prima all’ultima. Nessuno si salva da solo.
Stefania Bonaldi, sindaco di Crema.