Vietri di Potenza
Vietri di Potenza, il primo borgo da visitare per chi arriva in terra lucana. Un gran bel “benvenuto” ai visitatori. Sorgendo sullo sperone dell’Appennino Lucano, nell’area del Melandro, tra i meravigliosi boschi di faggi, un suggestivo paesaggio attornia Vietri di Potenza, che ha nel suo nome un importante traccia del passato, indicata anche dallo storico latino Tito Livio. “Campi Veteres”, sarebbe infatti il luogo sul quale durante la seconda guerra punica, trovò la morte il console romano Tito Sempronio Gracco, padre di Tiberio e Caio Gracco, da parte del lucano Flavio. Inoltre, chiese, palazzi storici e tanti luoghi affascinanti caratterizzano il patrimonio storico, culturale e artistico di Vietri di Potenza, oltre a risorse naturalistiche come le cosiddette “Gole di Puzz’ Gnudd”, assolutamente da scoprire..
CENNI STORICI: Sorta in una zona di antichi insediamenti, come testimoniato dal rinvenimento di vario materiale archeologico, deriva il toponimo (Vietri fino al 1863) dal latino VETUS-ERIS, ‘vecchio’; non manca però chi fa riferimento ai CAMPI VETERES, nome dato dagli storici latini al luogo in cui durante la seconda guerra punica fu ucciso il console romano Tito Sempronio Gracco. Dopo la caduta dell’impero romano d’Occidente si dotò di fortificazioni per difendersi dalle invasioni barbariche, fu annessa in epoca longobarda al principato di Salerno e subì in seguito alle incursioni dei saraceni. Al pari dei territori circostanti fu infeudata a più nobili famiglie: possedimento verso la metà del XIV secolo dei Filangieri, sul finire del Quattrocento passò ai Guevara, conti di Potenza, e quasi un secolo più tardi ai marchesi Del Tufo, cui subentrarono i Del Sangro e infine i Caracciolo. Le vicende successive all’abolizione dei feudi e all’annessione al Regno d’Italia hanno seguito quelle del resto della regione, che ha notevolmente risentito dei problemi tipici del Meridione, tra cui il brigantaggio, l’arretratezza economica e la conseguente emigrazione. Tra i monumenti spiccano: la chiesa parrocchiale di San Nicola di Mira, la cui costruzione probabilmente fu iniziata nel XIV secolo (sulla facciata principale è posta una lapide in ricordo del passaggio di papa Innocenzo II nel 1137); la chiesa dell’Annunziata della fine del Seicento; le cappelle della Madonna del Carmine, della Madonna delle Grazie e di San Nicola, San Giuseppe e San Michele; il convento dei cappuccini, con l’annessa chiesa, e i palazzi Briganti, Taglianetti e Grassi-Belli.
Indirizzo
Viale Tracciolino n. 3
Provincia
PZ
CAP
85058
Referente
Christian Giordano, sindaco
Telefono
0971-718002