Davide in bicicletta batte Golia affogato nel cemento

Una colonnina blu, alta circa un metro, a poche decine di metri dalla pista ciclabile del Naviglio. Il bike repair station, ovvero il primo punto di riparazione fai da te (in Lombardia, almeno) per i sempre più numerosi amanti delle due ruote, diventato il simbolo della vittoria di Davide contro Golia, del turismo eco-compatibile contro il sogno milionario del centro commerciale, minaccioso e immenso, che voleva nascere proprio là oltre il fiume. E fermato (per ora) dall’ostinazione del sindaco e dalla sentenza del giudice.

Nicola Lamberti si gusta la prima tappa della sua rivoluzione culturale che vuole l’ambiente su tutto e la bicicletta come suo vessillo. «L’idea iniziale fu il bike-sharing – ricorda il sindaco di Borgarello (PV)diventato poi intercomunale (Borgarello, Giussago, Certosa, Pavia). E già questa era una novità, nel panorama delle bici a noleggio pubbliche, in genere attive in un unico territorio comunale. Borgarello ha fatto un ulteriore passo in avanti. Sarà il primo, in Lombardia, a mettere a disposizione il bike repair station, ovvero un punto di riparazione per ciclisti in transito dal Naviglio».

Un’idea tanto originale da far arrivare, in qualità di testimonial, niente meno che il cittì della Nazionale di ciclismo Davide Cassani per l’inaugurazione ufficiale. «Nei Paesi del Nord Europa, negli Stati Uniti e in Canada, già esiste questo servizio – spiega Lamberti -. In Italia credo ce ne sia uno in Alto Adige, ma noi in Lombardia siamo i primi». In pratica si tratta di una semplice colonnina con tanto di attrezzatura di primo soccorso in caso di guai alla bici, a partire dalla foratura. Oggetto tanto raro quanto ancora poco conosciuto, che è dovuto arrivare dalla Polonia. Attivo 24 ore su 24, e installato davanti agli stalli del bike sharing, a loro volta posizionati di fronte al chioschetto che si trova a due passi dal Naviglio. E che improvvisamente è diventato un punto di riferimento per cicloamatori.

«Questo è un territorio votato al trasporto su due ruote – aggiunge -. Tutto si presta all’utilizzo della bicicletta: la pianura, la strada che collega tutti i Comuni rivieraschi, la natura che ci circonda. Siamo ai primi passi, ma il sogno è quello di far diventare la bici un vero e proprio mezzo di trasporto, oltre che un sano divertimento». A rivitalizzare l’area, turisticamente parlando, portandoci birra artigianale e piccoli concerti di musica acustica, che si tengono nell’adiacente parco Maurici, è stato Paolo Pieretto. «Un’oasi di pace e natura rappresenta la miglior risposta ad un modello di sviluppo sostenibile, esattamente il contrario a quanto si prospettava per questa zona con il mega centro commerciale – annuisce il gestore del punto di ristoro -. L’amministrazione ha pensato a lungo termine e al futuro di questo territorio».

Il bike repair station funziona già a pieno regime: «Soprattutto è utilizzato dai cicloamatori perchè i ciclisti veri e propri sono dotati degli strumenti di primo soccorso. A volta una foratura può guastare la gita. Qui c’è tutto per riparare la gomma». E poi, magari, bersi una bevanda fresca, a partire dalla birra artigianale. Stefano Brunelli, 47 anni, e Francesca Covini, 37 sono l’esempio dei nuovi turisti in riva al Naviglio. Allenato e professionale lui, che arriva da Portalbera, semplice amante della gita lei, si siedono godendo del fresco sotto gli alberi del chiosco dopo una “sgambata” fino alla Darsena di Milano: «Bellissima idea un posto dedicato alla bici qui. Torneremo».

Fonte: La Provincia Pavese, articolo di Giovanni Scarpa