Fai la tua parte
Premessa: sarà un post sporco e puzzolente. Astenersi total white.
Si parlava oggi con Marzia Romano di quanto sia diffuso sui social l’hashtag #statodimerda, usato nel brutto intervento del nostro collega bassaiolo su fascismo e antifascismo (ps: che brutto periodo la campagna elettorale).
Ha ragione, il collega bassaiolo: il nostro è uno Stato che ha ingiustizie e storture (come gli altri Stati, e come tutte le società umane). Ma sbaglia il ruolo per lamentarsi. Il turista che cammina vicino ad una stalla può lamentarsi dell’odore del letame. Il contadino no, perchè la merda fa parte del suo lavoro.
Palpiamo merda dalla mattina alla sera, facendo i sindaci (e i politici). Tanta ci viene anche tirata addosso da persone a cui siamo restati solo noi come bersaglio delle proprie frustrazioni personali. Quindi ci tocca anche raccogliere, e accogliere, la frustrazione. Lo sapevamo fin dalla candidatura, che ne avremmo spalata a badilate, di merda.
Restando nella raffinata metafora, quindi, mi verrebbe da dividere la categoria dei politici in due partiti: chi nella merda ci sguazza, aizzando gli intestini della gente con lamentazioni da bar senza uno straccio di soluzione reale ai problemi, e chi abbassa la testa e prova a spalarla, provando a ripulire, un pezzettino alla volta e non sempre con risultati, questo sciagurato e stupendo Stato.
Tenendo sempre a mente che “è dal letame che nascono i fior”.
Paolo Erba, sindaco di Malegno (BS)