Il costo di una politica sbagliata sui rifiuti

Si producono meno rifiuti ma aumentano i costi per le famiglie. Ma continuiamo ad utilizzare la stessa inefficace medicina (gli inceneritori) per curare un paziente (i rifiuti) che potremmo non considerare tale se solo lo trattassimo in modo diverso (materiali post consumo).

Ecco come Alberto Bellini, già assessore all’ambiente di Forlì e membro del Comitato direttivo nazionale dell’Associazione, commenta lo studio della CGIA Mestre.

“ I dati sono inequivocabili. A mio parere, le politiche migliori per la riduzione dei costi del servizio rifiuti sono due. Da una parte il post-incenerimento, perché il recupero di materia potrebbe ridurre il fabbisogno di fattori produttivi materiali del 17-24% entro il 2030, con risparmi per l’industria europea dell’ordine di 630 miliardi di euro all’anno (Fonte Commissione Europea COM 398/2014 “Verso un’economia circolare: programma per un’Europa a zero rifiuti”. Dall’altra la separazione proprietaria tra i gestori della raccolta e del recupero e smaltimento rifiuti.

 Mi auguro che il contributo della CGIA di Mestre serva ad aprire una discussione nazionale sulla urgente necessità di definire politiche strategiche e strutturali per una gestione virtuosa dei rifiuti. La politiche emergenziali, tipo “Sblocca Italia”, possono solo peggiorare questa situazione”.