La città che educa

Lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, alla ministra della famiglia Elena Bonetti, al Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina.

Caro Presidente, Care Ministre,

vi scrivo da Malegno, piccolissimo borgo montano in Valle Camonica, provincia di Brescia, profondo nord, estrema periferia dell’impero, zona calda del contagio CoVid-19.

Per cominciare, 𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞. Avete dovuto gestire una situazione che nessuno di noi avrebbe immaginato nemmeno nella più catastrofica serie tv. Poi, quando si lavora, si sbaglia anche. Vale per voi come per noi, nei piccoli comuni. Solo chi non fa non sbaglia, diceva la nonna.

Vi scrivo per dirvi che oggi, lunedi 15, 𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐞 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐞𝐬𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐚𝐢 𝟑 𝐚𝐢 𝟏𝟒 𝐚𝐧𝐧𝐢.

– Siamo partiti nonostante da noi 𝑙’𝑜𝑢𝑡𝑑𝑜𝑜𝑟 𝑒𝑑𝑢𝑐𝑎𝑡𝑖𝑜𝑛 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑖 𝑝𝑢𝑜̀ 𝑓𝑎𝑟𝑒 (nelle valli alpine, piove un giorno sì e un giorno anche. E se piove fa freddo).

– Siamo partiti nonostante 𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒂𝒑𝒑𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒔𝒆 𝒓𝒊𝒖𝒔𝒄𝒊𝒓𝒆𝒎𝒐 𝒂 𝒑𝒂𝒈𝒂𝒓𝒆 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒆 𝒂𝒕𝒕𝒊𝒗𝒊𝒕𝒂̀ (manteniamo un prezzo popolare per le famiglie, che per loro è un brutto periodo. Ci mettiamo un sacco di risorse, per un piccolo Comune. 𝑆𝑝𝑒𝑟𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑑𝑎𝑣𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑟𝑖𝑒𝑛𝑡𝑟𝑖𝑛𝑜,𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑠𝑐𝑟𝑖𝑡𝑡𝑜 𝑛𝑒𝑙 𝐷𝑙𝑅𝑖𝑙𝑎𝑛𝑐𝑖𝑜)

– Siamo partiti nonostante 𝒍𝒂 𝒔𝒑𝒊𝒂𝒄𝒆𝒗𝒐𝒍𝒆 𝒄𝒂𝒔𝒄𝒂𝒕𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒆𝒈𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒓𝒆𝒔𝒑𝒐𝒏𝒔𝒂𝒃𝒊𝒍𝒊𝒕𝒂̀ per questi centri estivi si infranga sull’ultima ruota del carro Statale: i Sindaci.

Siamo partiti oggi, 15 giugno ma, con sincerità, 𝐞𝐫𝐚𝐯𝐚𝐦𝐨 𝐠𝐢𝐚̀ 𝐩𝐫𝐨𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐚𝐥 𝟒 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨. Avevamo proposto ai tavoli Comuni-Prefetture una 𝐬𝐩𝐞𝐫𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 per riaprire le attività per i bambini in sicurezza. Abbiamo tristemente scoperto che 𝑒̀ 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑙𝑒 𝑑𝑖𝑎𝑙𝑜𝑔𝑎𝑟𝑒 𝑓𝑟𝑢𝑡𝑡𝑢𝑜𝑠𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑒 𝐼𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑐𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎𝑙𝑖, 𝑝𝑒𝑟 𝑖 𝑝𝑖𝑐𝑐𝑜𝑙𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖.

La mia pars destruens, promesso, finisce qua. Non mi interessa polemizzare, né cercare risorse (Anche se, permettemi un’ulteriore questione. Abbiamo fermo, tra Miur e Inail, ormai da due anni, 𝐮𝐧 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭o 𝐝𝐢 𝟏.𝟓𝟎𝟎.𝟎𝟎𝟎€ 𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐩𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐟𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚 𝐢𝐧𝐧𝐨𝐯𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 𝟎-𝟔𝐚𝐧𝐧𝐢. E’ un progetto bellissimo, ma è fermo, assieme ad altri progetti, che in Lombardia valgono 24 milioni di euro. Sono due anni che cerco di capire come sbloccarlo ma mi sento molto Asterix quando affronta il palazzo della burocrazia alla ricerca del mitico Lasciapassare A38. 𝐂𝐚𝐫𝐨 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞𝐞 𝐜𝐚𝐫𝐞𝐌𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐞, 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐩𝐞𝐫𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐜𝐢 𝐝𝐢 𝐭𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐟𝐞𝐫𝐦𝐞 𝐧𝐞𝐢 𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐢 𝐥𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐨𝐫𝐬𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐢!).

Ci tenevo a dirvi che per noi, a Malegno, 𝐥’𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞̀ 𝐩𝐫𝐢𝐨𝐫𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐚. Qualche anno fa abbiamo fatto coperto la scuola con un cappotto di lana, come metodo di coibentazione. 𝐂𝐨𝐧 𝐮𝐧 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐜𝐢𝐩𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐮𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐮𝐞 𝐚𝐧𝐧𝐢, 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐢𝐭𝐨 𝐮𝐧’𝐚𝐬𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 (Malegno Comunità che Educa) 𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞 𝐚𝐬𝐬𝐢𝐞𝐦𝐞 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐚𝐞𝐬𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞.
Per noi a Malegno, 𝗹’𝗲𝗱𝘂𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲̀ 𝗿𝗲𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲. Abbiamo letto tutte le linee guida emanate e ci siamo resi conto che il lavoro da voi fatto fino ad ora è centrato sull’aspetto sanitario. Capiamo il motivo, ci mancherebbe. 𝐌𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐧𝐨𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐚𝐛𝐛𝐚𝐬𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚. 𝐍𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐟𝐚 𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐢 𝐬𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢. 𝐒𝐢 𝐟𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐩𝐞𝐝𝐚𝐠𝐨𝐠𝐢𝐬𝐭𝐢, 𝐩𝐬𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢, 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞. 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐝𝐨𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐫𝐢𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐫𝐞, 𝐨𝐫𝐚, 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚. Nelle prossime settimane proveremo a rispondere alle normative anche per la ripartenza di settembre ricordandoci che 𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐯𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨.

Se volete, siamo disponibili a raccontarvi quello che faremo, per riportare l’educazione al centro.
Vi facciamo due proposte:
1. 𝐕𝐞𝐧𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐯𝐨𝐥𝐞𝐧𝐭𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐝𝐚 𝐯𝐨𝐢, 𝐚𝐥 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐢𝐦𝐩𝐞𝐫𝐨, 𝐚 𝐫𝐚𝐜𝐜𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐯𝐢 𝐥𝐚 𝐟𝐢𝐚𝐛𝐚 𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐝𝐢 𝐌𝐚𝐥𝐞𝐠𝐧𝐨. Proveremo a non sfigurare, assieme ai guru sanitari. 𝐏𝐨𝐫𝐭𝐞𝐫𝐞𝐦𝐨 𝐥’𝐢𝐝𝐞𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐢 𝐞 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐢.
2. 𝐕𝐢 𝐢𝐧𝐯𝐢𝐭𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐪𝐮𝐚, 𝐢𝐧 𝐩𝐞𝐫𝐢𝐟𝐞𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐢𝐦𝐩𝐞𝐫𝐨, 𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐜𝐢𝐩𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐅𝐞𝐬𝐭𝐢𝐯𝐚𝐥 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐚𝐫𝐞𝐦𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥’𝟏1 𝐚𝐥 𝟏𝟑 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞. Parleremo di progetti, bambini, relazioni, cose fatte e cose da fare. 𝐒𝐚𝐫𝐚̀ 𝐮𝐧 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚̀, 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐞̀ 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐫𝐮𝐢𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚̀. Se vi va e trovate il tempo, ci farebbe piacere.

Paolo Erba
Sindaco di Malegno