La comunità di Cassinetta contro la tangenziale

Da una parte c’è la solita logica delle grandi opere, nel caso specifico una superstrada (l’ennesima, come se il traffico si risolvesse creando nuove infrastrutture viarie invece che puntare tutto sul trasporto pubblico) che dovrebbe collegare Vigevano a Malpensa, per un costo stimato di 220 milioni di euro. Dall’altra piccoli comuni che si battono per sostenere le ragioni di un’alternativa possibile. Che dicono no, affiancando un sì di ragionevolezza che, dal basso, cresce di giorno in giorno frutto di esperienze concrete di sostenibilità e buonsenso.

Risulta quindi quasi scontato il voto del consiglio comunale di Cassinetta di Lugagnano (MI), che ieri sera ha approvato una delibera per dire no a quest’opera pubblica che da un quindicennio rovescia i suoi illogici intenti sulla testa di comunità locali che invece non si rassegnano. Del resto fu proprio da Cassinetta, nell’ormai lontano 2007, che partì la rivoluzione dello stop al consumo di suolo, primo comune in Italia ad adottare un piano regolatore a crescita zero. Anticipando ed evitando, con evidente lungimiranza, una crisi che di lì a poco si sarebbe abbattuta sulla bolla speculativa del comparto edilizio e di comuni che continuavano a drenare risorse sui bilanci svendendo il territorio. Daniela Accinasio e la sua giunta hanno raccolto l’appello di decine tra associazioni, imprenditori agricoli, cittadini attivi, e hanno scelto di stare dalla loro parte. Bravi!

Ecco il testo della delibera approvata in consiglio.

Il Consiglio Comunale,

considerata l’esistenza di un progetto per la costruzione di una Superstrada che dovrebbe collegare Vigevano a Malpensa (del costo di 220 milioni di €), progetto che ha visto in questi ultimi 15 anni la contrarietà di gran parte del territorio, contrarietà ribadita anche ultimamente attraverso una grande manifestazione popolare tenutasi il 28 Marzo 2015, alla quale hanno partecipato oltre ai Comitati No Tangenziale, tutte Ie Associazioni Sindacali, le Associazioni degli Agricoltori, varie associazioni culturali e ambientaliste locali e Regionali, movimenti, partiti politici ed i sindaci dei comuni di Albairate, Cassinetta di Lugagnano, Cisliano, Cusago, Gudo Visconti, Rosate, Vermezzo e Zelo Surrigone;

Considerata la contrarietà espressa dal Parco del Ticino tramite lettera del 17/6/2015 indirizzata ai Ministeri Ambiente e Infrastrutture e Trasporti, nonchè a Regione Lombardia;

Considerata la lettera di sostegno ai comuni sopra menzionati contro l’opera ricevuta da altri 15 comuni del Sud Ovest milanese (capofila Rosate);

CHIEDE

1) La cancellazione dell’opera dalla Legge Obbiettivo;
2) di sollecitare un incontro con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, insieme ai sindaci dei Comuni interessati dall’opera, a Regione Lombardia e Città Metropolitana di Milano, attraverso l’istituzione di un tavolo di lavoro congiunto;
3) di definire un nuovo progetto di mobilità dell’ovest milanese, per il quale esiste già una proposta da parte dei comuni interessati dal tracciato, che risolva in modo sostenibile, moderno e meno oneroso i problemi di viabilità, che non devono passare attraverso lo scempio di un territorio agricolo pregiato e di due parchi, quali quello Agricolo Sud Milano e Il Parco del Ticino, ma attraverso:

– la riqualificazione delle strade esistenti per le quali esiste già una proposta da parte dei comuni interessati dal tracciato,

– potenziando e migliorando il trasporto pubblico, soprattutto quello ferroviario sulla linea Milano-Mortara realizzandonde il raddoppio,

– realizzando una rete di piste ciclabili di interconnessione tra i Comuni

IMPEGNA

il Sindaco e la Giunta a rappresentare quanto deliberato in tutte le sedi istituzionali.