La politica come forma di volontariato
Oggi ho intervistato Eros Lamaida, sindaco di Castelnuovo Cilento (SA) e amico del sindaco pescatore, Angelo Vassallo.
Come nasce la tua amicizia con Vassallo?
Conobbi Angelo quando ero vicesindaco di Castelnuovo Cilento e lui consigliere provinciale, oltre che sindaco di Pollica, era il 2004.
Che tipo era, come persona e come amministratore?
Angelo aveva una personalità forte, vera, che ti portava ad amarlo o detestarlo, senza mezzi termini. In trincea, sempre e comunque, vicino alle persone, semplice ma anche profondo. Dalle intuizioni geniali. Come amministratore, aveva il coraggio di portare avanti le sue idee, le sue scelte, senza tentennamenti. Aveva una mentalità non provinciale, d’ampi orizzonti. Sapeva guardare oltre, con coraggio. E con coerenza.
Quali sono i progetti che, a tuo giudizio, hanno più di altri lasciato traccia e influenzato la comunità nell’esperienza di Vassallo?
Il suo progetto che ha lasciato traccia, più di altri, è sicuramente quello della riqualificazione della maggiore ricchezza di Pollica: il suo mare e tutta la costa, con il porto di Acciaroli. Ha portato la ricchezza del turismo nel suo paese.
Cosa hai provato, prima di tutto come amministratore, alla notizia della sua uccisione?
Alla sua morte, ho provato una profonda solitudine!
Perché è così difficile amministrare avendo a cuore gli interessi della comunità e come faro l’onestà e la trasparenza?
Amministrare, avendo a cuore gli interessi della comunità, significa avere contro, implacabilmente, gli interessi dei singoli. Con i loro egoismi, non sempre legittimi. L’onestà e la trasparenza, purtroppo, soccombono troppo spesso di fronte al cinismo e ai doppiogiochismi di tanti amministratori e politici.
Cosa rimane, al di là delle parole di cordoglio e di solidarietà, dell’eredità di Vassallo, del suo esempio, nell’ambito delle istituzioni locali del tuo territorio?
Il suo esempio di schiettezza, genialità, forza, passione. E amore per la sua terra, per le persone e la sua famiglia. Per la vita.
C’è qualcosa che Angelo non ha fatto in tempo a realizzare e che, in qualche modo, potreste portare avanti voi sindaci del territorio nel prossimo futuro?
Purtroppo il Cilento, nonostante gli sforzi di Angelo, rimane una terra divisa, frammentata, sparpagliata.
Com’è fare il sindaco nella tua comunità? Cosa porterai con te una volta che non sarai più amministratore come ricordi migliori (e peggiori)?
Fare il sindaco è un grande onore. Che richiede responsabilità e solidarietà come ingredienti fondamentali. Cosa rimarrà dopo? Il senso dell’Istituzione che si è incarnato. L’afflato delle persone. Un sindaco entra in tutte, dico tutte, le case. L’essere in prima linea sempre, davanti a tutti. L’ultimo ad abbandonare la barca in caso di difficoltà. Tutto questo ha un prezzo, fisico ed emotivo, ma ti riscalda il cuore. Impegnarsi per il bene comune, per il prossimo, è l’esempio che spero di trasmettere ai giovani e ai miei figli: la politica come forma di volontariato, come altruismo. Per un presente e un futuro migliori.