L’accoglienza violata
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della Rete dei Comuni solidali sui fatti accaduti a Bardonecchia.
A Bardonecchia, comune aderente a Recosol, al confine con la Francia, da dicembre è in atto un progetto per assistere i migranti che vogliono tentare di andare in Francia, spesso mettendo a rischio la loro vita, avventurandosi con neve e freddo per un passaggio pericoloso Il Colle della Scala a 1760mt di altitudine. Montagne che da sempre vengono attraversate, non è un caso che nel 1950 il regista Pietro Germi ha girato in quei luoghi il film “Il cammino della speranza” il racconto di un viaggio di un gruppo di siciliani che guardavano alla Francia per trovare un lavoro e un futuro.
Da dicembre Bardonecchia è stato individuato come ente capofila per coordinare gli aiuti e il monitoraggio ai migranti che ultimamente cercano un passaggio a Oulx e poi Claviere. Due stanzette presso la stazione ferroviaria denominate “spazio calmo” permette ai medici della ong Rainbow For Africa, ai due mediatori impegnati per conto della Rete comuni solidali Moussa Kalil e Roland Djomeni, agli avvocati dell’associazione Asgi e ai tanti volontari presenti di prestare assistenza e fornire utili informazioni.
Sabato 30 marzo alle ore 21 circa, agenti francesi della guardia di confine che avevano fermato un ragazzo nigeriano sul treno (il quale aveva un regolare biglietto da Parigi a Napoli) hanno fatto una “irruzione” nella saletta imponendo al ragazzo le analisi dell’urina. Un vero e proprio sconfinamento. Avvertito immediatamente il sindaco Francesco Avato, il commissariato di Polizia, il Prefetto e la Questura di Torino italiana gli agenti sono stati fatti uscire. Un presidio sanitario è considerato da sempre luogo neutro. Il ragazzo in regola con i permessi ha ripreso il viaggio con il treno dopo. Aggiunge l’avvocato Lorenzo Trucco, presidente di ASGI: “Ritengo che quanto accaduto sia una gravissima violazione non solo di quel sistema dei diritti umani che dovrebbe contraddistinguere l’Europa, ma anche una violazione dei prinicipi basilari della dignità umana, intollerabile nei confronti di persone venute per richiedere protezione. Si valuterà pertanto ogni possibile azione per contrastare simili comportamenti“.