Minimizzare il consumo di shopper è possibile: manca la volontà politica
LE ULTIME INIZIATIVE IN EUROPA
Oltre al caso di successo dell’Irlanda dove una tassa introdotta nel 2002 (15 cent diventati 22 cent nel 2007) ne ha ridotto drasticamente il consumo ci sono novità anche da altri paesi. In Olanda, come vi abbiamo raccontato nei dettagli è stato introdotto dal gennaio del 2016 l’obbligo di far pagare i sacchetti di plastica e bioplastica compostabile (almeno 25 cent) in tutte le tipologie di esercizi. Il limite della legislazione olandese passata è quello di non avere esteso l’obbligo di fare pagare gli shopper anche per i sacchetti di carta (con manici).
Gli ultimi aggiornamenti dall’Olanda a quattro mesi dall’entrata in vigore del provvedimento registravano una riduzione media nel consumo di shopper del 50% con alcuni settori dove il calo arrivava all’85%.
Come si può leggere nell’articolo apparso sul Guardian il consumo di shopper è sceso a 1,1 miliardi di unità in sei mesi di applicazione della tassa di 5 penny entrata in vigore in Inghilterra il 5 ottobre 2015 presso supermercati e grandi catene. Le sette principali catene della GDO (Asda, Marks and Spencer’s, Sainsbury, Tesco, The Co-operative group, Waitrose e WM Morrison) che prima dell’introduzione della tassa registravano un consumo annuale di shopper pari a 7,6 miliardi di pezzi hanno distribuito in sei mesi solamente 600.000 shopper (ottobre 2015-aprile 2016). Vale la pena ricordare che le stesse catene sulla base di un accordo volontario stipulato con il governo erano riuscite nel 2006 a ridurre sensibilmente il consumo di shopper a suon di campagne, non appena però la sensibilizzazione si è attenuata il consumo è tornato a salire.
Come riporta Polimerica.it in Germania si tenta la strada dell’accordo volontario per raggiungere l’obiettivo europeo di ridurre il consumo procapite da 70 a 40 pezzi entro il 2025. In base ad un accordo siglato nei mesi scorsi dall’associazione dei commercianti tedesca (HDE, Handelsverband Deutschland) con il ministero dell’Ambiente, dal 1 luglio scorso i sacchetti monouso in plastica sono distribuiti solo a pagamento negli esercizi di 300 operatori della distribuzione al dettaglio.