Un vigneto dall’antica Roma

Un angolo di antica Roma a Capannori (LU) vicino alla sede comunale. E’ quello che sta nascendo nell’area dello scavo archeologico di Via Martiri Lunatesi  dove, nell’ambito del progetto ‘Capannori Vetus’ promosso da GAC (Gruppo archeologico capannorese) e Comune di Capannori, con cui si vuole ricreare almeno in parte la Centuriazione, ovvero la divisione territoriale realizzata da Roma, si sta impiantando un Hortus Romanus. Dopo  la messa a dimora di un piccolo uliveto e di un mirteto, adesso l’Hortus realizzato con il contributo della Fondazione Banca Del Monte di Lucca, si arricchisce di un elemento primario nell’economia del l° secolo dopo Cristo, ovvero vitigni antichi di ‘Vitis vinifera’, recuperati in collaborazione con Marco Paolocci del Dipartimento di Sienze Agrarie e Forestali dell’Università degli Studi della Tuscia,  per produrre il nettare di Bacco.

L’Hortus Romanus, ed in particolare il vigneto, e il  progetto futuro con cui si vogliono realizzare, sempre in loco, strutture per la vinificazione sono stati presentati stamani nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte gli assessori alla cultura Silvia Amadei e ai lavori pubblici, Gabriele Bove,  Alessandro Giannoni, presidente del Museo archeologico ed etnografico Athena, il presidente del GAC Mauro Lazzaroni ed alcuni alunni ed insegnanti della scuola primaria di Tassignano che collabora al progetto.  La vigna, costituita da una dozzina di esemplari, vuole essere il primo passo per realizzare un vero e proprio impianto per la vinificazione in età romana. E’ infatti prevista la creazione di  un calcatorium dove pestare l’uva raccolta e di un dolium dove accogliere il ‘succo d’uva’ con l’obiettivo di produrre  una piccola quantità di vino ‘antico’ da ‘commercializzare’ rigorosamente aromatizzato con essenze mediterranee provenienti  dall’hortus in anforette ceramiche.

Oltre alla vitis vinifera ha trovato dimora nell’area di via Martiri Lunatesi anche un roseto di Rosa Gallica, nell’antichità cara al dio Apollo e prossimamente  è in programma l’ampliamento dell’uliveto e del mirteto. Quest’ultimo potrebbe ospitare un alveare per la produzione del mel optimus, il miele di mirto.

Si tratta di un progetto di archeologia sperimentale di estremo interesse – dichiarano gli assessori Silvia AmadeiGabriele Bove –, perché in modo del tutto originale mira a ricostruire una parte di paesaggio romano grazie alla coltivazione di colture tipiche dell’epoca. Un’iniziativa che arricchisce il già prezioso scavo di via Martiri Lunatesi  valorizzando ulteriormente l’area e compiendo un’operazione culturale importante che certamente attirerà l’attenzione e l’interesse degli  appassionati ed  ha anche un alto valore didattico”.

L’obiettivo  – spiega Mauro Lazzaroni, presidente del GAC  – è quello di  ricreare uno spicchio di paleo-ambiente romano sul nostro territorio che va ad inserirsi in una  realtà archeologica decennale come quella di Via Martiri Lunatesi rendendola ancora di più un fiore all’occhiello per Capannori. Per la realizzazione dell’Hortus ringrazio  per la preziosa collaborazione, l’amministrazione comunale,  la Fondazione Banca del Monte di Lucca e la Scuola Primaria S.Giovanni Bosco di Tassignano”.