Il cambiamento sta arrivando

Adulti scatenati da giorni criticano, bullizzano, denigrano i giovani in piazza per il clima. Da destra a sinistra, negazionisti e non impegnati a fare elenchi delle contraddizioni nei comportamenti di questi ragazzi, a fare commenti paternalistici e invitandoli a scioperare di domenica se vogliono essere credibili. I famosi scioperi domenicali, certo.

Lo schema è adulti competenti vs giovani irresponsabili. O giovani manipolati, ingenui, ignoranti. Un segno linguistico evidente di questo passaggio è da noi il termine denigratorio “gretini” usato per manifestanti e attivisti, ridotti a stupidi e giovani seguaci di Greta Thunberg, tutti uniti sotto lo stesso cielo d’ignoranza.

Ma a sostenere le proteste dei giovani sono gli stessi scienziati che su Science hanno lanciato un appello che ha raccolto oltre 3mila adesioni da parte di colleghi.

Senza contare che non si può valutare la portata politica dell’attivismo come se fosse un esame universitario da passare. Rosa Parks, nel rifiutare di cedere il posto a un passeggero bianco, non ha dovuto superare un esame di diritto perché si riconoscesse legittimità al suo gesto di protesta contro il segregazionismo. L’attivismo è una spinta sociale che mette in moto effetti a catena attraverso la mobilitazione, liberando energie politiche prima impensabili, perché sopite o represse.

Proprio la vastità della mobilitazione che si è creata nel tempo sta rendendo gli attacchi a Greta Thunberg abbastanza pretestuosi e inefficaci, smascherandone la natura strumentale, se non addirittura l’ottusità. Inoltre, come ricordava su Vox David Roberts, l’attivista svedese ha sempre operato per mantenere l’attenzione sulla comunità scientifica. “Non date ascolto a me: ascoltate la scienza” è una delle frasi che ripete con più insistenza, cercando così di ricalibrare ogni volta quelle dinamiche della spettacolarizzazione che la portano sotto i riflettori, a discapito della sua stessa agenda politica. Su Twitter, in un thread molto interessante, rispetto agli hater Greta Thunberg ha scritto: “Onestamente non capisco perché gli adulti spendano il loro tempo prendendo in giro e aggredendo adolescenti e bambini che promuovono la scienza, quando potrebbero fare qualcosa di buono, invece. Immagino che debbano davvero sentirsi minacciati da noi. Ma non perdete tempo dando loro ulteriore attenzione. Il mondo si sta svegliando. Il cambiamento sta arrivando che a loro piaccia o no“.

L’aspetto notevole di questa generazione è che davvero non sa cosa farsene di questi commenti, di questi attacchi semmai ne è a conoscenza. La verità è che per i ragazzi, mobilitati a livello globale senza dipendere da media e da partiti politici, questi adulti impegnati a denigrare sono del tutto irrilevanti.

Come ha scritto Charlie Warzel sul New York Times: “Forse l’aspetto più importante è la loro istintiva comprensione dei meccanismi di attenzione e del loro uso come arma e strumento. Capiscono come attirare l’attenzione: le loro proteste includono cartelli memabili per catturare interesse attraverso i social media. I loro eventi [..] sono cuciti su misura per ottenere copertura mediatica. Sanno anche come individuare gli avversari che cercano di distogliere l’attenzione, ignorandoli o rispedendoli al mittente“.

Silvia Ricci, Responsabile Campagne Comuni Virtuosi