I rifiuti di Gualtieri

Mercoledi scorso, nel corso di un Consiglio comunale straordinario sul tema, il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, senza nessun preavviso e appena due giorni prima del “Earth Day”, ha tirato fuori dal cilindro la soluzione magica per risolvere l’eterno (come la città) problema della gestione dei rifiuti: un inceneritore da 600mila tonnellate. Una scelta tragica, che tra l’altro si muove contro il Piano regionale, gerarchicamente superiore, approvato dalla Regione Lazio guidata da Nicola Zingaretti, dopo un lungo percorso politico di elaborazione e condivisione.

“Per il recupero di energia e calore e l’abbandono delle discariche” la formula magica, adducendo a modello la mitica Copenaghen.

Peccato che la Danimarca, sede del decantato impianto di Copenaghen con pista da sci (in difficoltà economiche già dal 2018), abbia avviato da tempo un piano di chiusura degli inceneritori. Peccato che il “termovalorizzatore” (termine fasullo e fuorviante, per cui l’Italia ha già ricevuto una diffida comunitaria) rappresenti una scelta anacronistica, del secolo scorso.

Peccato che la direttiva europea (2008/98/EC) è stata introdotta anche nella legislazione degli Stati membri e nelle leggi nazionali per la gestione dei rifiuti, con l’Art. 4 che declina 5 livelli di gerarchia nella gestione dei rifiuti che deve essere applicata dagli Stati membri come un ordine di altissima priorità. La prevenzione dei rifiuti, come opzione preferenziale, è seguita dal riutilizzo, dal riciclo, dal recupero, compreso quello dell’energia, e dallo smaltimento sicuro come opzione finale.

Un dinosauro, propagatore di emissioni climalteranti e inquinanti, che “brucia” gli obbiettivi e la “filosofia” dell’ultima COP26 di Glasgow, fuori da ogni azione virtuosa riguardo l’economia circolare, la transizione ecologica, con i criteri europei che hanno escluso la possibilità di finanziare questi impianti con i soldi del PNRR o con altri tipi di incentivi pubblici ambientalmente orientati.

Addio raccolta differenziata, addio recupero riuso e riciclo. Addio a tutte le azioni ed iniziative virtuose di comunicazione e partecipazione, da svolgere con le Comunità: con le scuole, con le Istituzioni, con i cittadini. Si gettano via i cassonetti, le strade intasate di rifiuti, le foto con i cinghiali i topi ed i gabbiani. Tutto nel forno H24, che distrugge e brucia tutte le colpe, i ritardi, le speculazioni, l’inciviltà, la miopia e l’incapacità politica.

L’Associazione dei Comuni Virtuosi da 17 anni è protagonista attiva di decine di iniziative, di coinvolgimento, divulgazione e partecipazione, insieme ed in rappresentanza dei Comuni soci, dei loro Sindaci ed amministratori che hanno dimostrato e dimostrano giorno dopo giorno nei loro Territori e nelle loro Comunità che la gestione del ciclo dei rifiuti rappresenta una risorsa e non un problema. 

Invitiamo il Sindaco Gualtieri a ripensarci e a tornare indietro; ad assumere coraggio, volontà ed iniziativa politiche, per dare alla Capitale, e dunque al Paese, una politica ambientale virtuosa, lungimirante, a favore delle generazioni future e del nostro pianeta da tempo in sofferenza. I Comuni Virtuosi sono pronti ad offrire la loro collaborazione, con i loro Sindaci ed i loro professionisti che operano da anni con successo in tutto il mondo redigendo Piani di gestione all’avanguardia, in un confronto concreto e costruttivo, verso la piena Sostenibilità, economica ed ambientale.

Gianluca Fioretti, Comitato Direttivo Comuni Virtuosi