Gli imballaggi non si bruciano
Se come titola il convegno che Legambiente promuove con Corepla a Roma il prossimo 4 aprile ‘L’economia circolare conviene’ e ” il riciclo della plastica è un vantaggio competitivo in Italia e in Europa” perché continuiamo a raccogliere e selezionare a spese dei Comuni, tonnellate e tonnellate di imballaggi per poi bruciarli?
Stiamo parlando non di plastiche miste come vasetti per lo jogurt, vassoietti e involucri vari, ma di bottiglie in PET opacizzato come NELLA FOTO, oppure di bottiglie in PET con etichette coprenti, oppure di vassoietti in PET.
Se il contributo ambientale fosse molto, ma molto più alto per queste due tipologie di imballaggio prima citate, rispetto al PET trasparente, l’industria dei latticini userebbe il PET trasparente, oppure altre alternative come le bottiglie in polietilene ad alta densità HDPE.
Per i vassoietti in PET o si trova uno sbocco reale di riciclo o non si lascia più produrre/utilizzare il PET o l’EPS o quello che è per questa applicazione. Le linee guida per un’applicazione dell’ecodesign anche per gli imballaggi si trovano su internet e in tutte le principali lingue europee. Quello che serve è mettere in pista misure incentivanti e disincentivanti che orientino il mercato verso una produzione di imballaggi circolari che abbiano uno sbocco post consumo e che creino valore economico per tutta la filiera.
Una nuova economia per la plastica significa: ridurre al minimo il consumo di materia vergine, riutilizzando più volte i contenitori, riciclarli a fine vita, prevenire il littering con varie strategie incluso il vuoto a rendere e il cauzionamento. Queste ed altre considerazioni si trovano nel piano di azione per “una nuova economia della plastica” della Fondazione Ellen McArthur per l’economia circolare, sottoscritto e redatto con la collaborazione di multinazionali come Unilever,Coca Cola,Danone, ecc.
In Francia si stanno ponendo il problema di come rendere il PET opaco riciclabile e di trovare uno sbocco che non sia l’incenerimento. In Italia è stato presentato uno schema di modulazione del contributo ambientale che non rispetta il pricipio di “chi inquina paga” visto che questi esempi citati che riguardano le bottiglie in PET non rientrano tra le tipologie di imballaggi “svantaggiati” .
-Francia e PET opaco.
– CAC chi pagherà più chi pagherà meno.
– Il convegno.