Il miraggio

Care mamme e cari papà, non ascoltate il Ministro, ascoltate il vostro cuore.

30 marzo – il viceministro della Sanità dichiara: “picco in arrivo tra 7-10 giorni”;

31 marzo – il ministero dell’Interno chiarisce: “si alle passeggiate per i bambini”;

Quando si dice il tempismo. Come la celebre tela di Penelope: di giorno a fare, di notte a disfare. Non si fa in tempo a spiegare un provvedimento, e magari a farlo attuare con grande fatica, che subito ne spunta un altro uguale e contrario. Alla conferenza stampa serale di Conte segue, in genere dopo più di un giorno, il decreto che non è mai come ci era stato annunciato. Ha sempre qualcosa in più o in meno. Poi ci sono le faq, le circolari interpretative del ministero e quelle della prefettura. A cui si aggiungono prontamente le ordinanze del Presidente della Regione e le note dell’ASL. Abbiamo già superato le 500 pagine di provvedimenti. L’unica cosa che non chiude mai in Italia è la burocrazia.

Non si può circolare se non per motivi di lavoro, salute o bisogni primari come fare la spesa, ma Palazzo Chigi l’altro giorno chiarisce che: “i fiorai possono stare aperti”. Per fare che?

Ad ogni norma corrispondono almeno due deroghe. La pena di ieri è depenalizzata oggi. Si apre. Anzi no, si chiude. Tra enfasi e retromarce, la comunicazione continua ad essere confusa e contraddittoria. Appena un messaggio comincia da essere chiaro, un altro pezzo dello Stato si incarica di smontare e rimontare tutto.

Intanto per un Sindaco avere informazioni precise e puntali su quello che accade nel proprio territorio continua ad essere un miraggio. Ma che fa? Conte ha detto che “siamo le sue sentinelle sul territorio”, tanto basta per sentirsi gratificati. Un po’ come i medici e gli infermieri prima mandati allo sbaraglio negli ospedali e poi chiamati “eroi”. Troppo semplice così.

Per un medico è più facile avere una medaglia virtuale sul petto che una mascherina davanti la bocca. Per il tampone, invece, ci vuole quasi la raccomandazione. Poco importa. Ci hanno detto che “andrà tutto bene”.

Gianfilippo Mignogna, sindaco di Biccari (FG)