Tra le città più virtuose
282€: a tanto ammonta la tassa annuale nel 2017 sui rifiuti urbani in Emilia Romagna, rispetto ai 300 euro di media nazionale. A Parma si scende a 255€ e qui ben il 77,6% dei rifiuti prodotti vengono differenziati.
Crescono i livelli di raccolta differenziata: nel 2016, dati ISPRA, siamo arrivati a livello nazionale al 52,5% (+5% rispetto al 2015), stabile lo smaltimento in discarica che nel 2016 si attesta al 25%. In Emilia Romagna si registra una percentuale di raccolta differenziata pari al 60,7% (+3,2 % rispetto al 2015).
E’ questo il quadro che emerge dalla annuale rilevazione dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva che per il decimo anno consecutivo ha realizzato un’indagine sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia, prendendo come riferimento nel 2017 una famiglia tipo composta da 3 persone, con un reddito lordo complessivo di 44.200 euro ed una casa di proprietà di 100 metri quadri.
“Quest’anno la nostra indagine, che da più di 10 anni monitora l’andamento delle tariffe applicate al servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani e fornisce informazioni utili alla cittadinanza, si inserisce in un contesto paradossale in cui molti Comuni hanno sbagliato il calcolo della spesa dovuta, nel passaggio da Tarsu a Tia, a Tares e quindi a Tari, determinando così una spesa molto più onerosa per alcune famiglie”, commenta Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva. “Ancora più paradossale è che, dichiarato l’errore, si lasci comunque, come stabilito dalla recente Circolare del MEF, l’onere della ricostruzione dei calcoli corretti ai cittadini, che hanno già subito i danni degli errori, al fine di poter richiedere il rimborso delle somme indebitamente pagate. Chiediamo che quanto meno i Comuni diano sostegno alle famiglie nei calcoli di quanto effettivamente queste avrebbero dovuto pagare”.