Nuove resistenze a Pietralunga (PG)

Una bella iniziativa promossa a Pietralunga, nostro comune virtuoso in provincia di Perugia. Contro le mafie, nuove resistenze ed opportunità per progetti di comunità. Ecco la presentazione della buona pratica fatta da Tuttoggi.info, web media umbro.

Mettere le basi per creare una rete di collaborazione tra diverse esperienze sui beni confiscati alle mafie in Italia. Questo era l’obiettivo e il risultato è stato senza dubbio positivo. A Pietralunga, sede del primo bene confiscato alle mafie in Umbria (in questo caso alla ‘ndrangheta), mercoledì 22 luglio si sono incontrati e confrontati, nella splendida piazza del Comune, le volontarie e i volontari dei campi di Pietralunga (Pg), Isola del Piano (Pu) e della Calabria, insieme ai rappresentanti di Cgil e Spi Cgil, di Libera e ai sindaci dei Comuni di Pietralunga e Isola del Piano.

“Nuove Resistenze”, questo il titolo scelto per l’iniziativa, alla quale hanno partecipato attivamente circa 60 ragazze e ragazzi arrivati da tutta Italia per lavorare sui beni confiscati in Umbria e nelle Marche, oltre ai rappresentanti del sindacato pensionati delle Marche e della Calabria, che sono impegnati direttamente nella gestione dei campi sui beni confiscati.

Il risultato è stato un dibattito ampio e partecipato, arricchito dal toccante contributo di Gabriella Carfora, zia di Attilio Romanò, giovane imprenditore ucciso dalla Camorra il 24 gennaio 2005, e poi dall’intervento di Edoardo Martinelli, allievo di don Milani alla scuola di Barbiana, sul tema decisivo della formazione.

Il sindacato umbro, rappresentato da Raffaella Chiaranti della segreteria regionale Cgil e da Oliviero Capuccini, segretario generale dello Spi Cgil, ha ribadito l’impegno dell’organizzazione, accanto a Libera, a sostegno del percorso di recupero e riutilizzo dell’azienda agricola di Col della Pila, confiscata alla famiglia De Stefano, potente ndrina di Reggio Calabria. “Oltre a rinnovare ogni anno il nostro impegno nell’organizzazione dei campi di volontariato di Libera – hanno detto i due esponenti del sindacati umbro – ora è il momento di spingere tutti insieme, affinché a Pietralunga possa partire un’esperienza strutturata di riutilizzo del bene, attraverso l’assegnazione da parte del Comune ad una cooperativa di giovani. Un’occasione unica – hanno sottolineato Chiaranti e Capuccini – per creare occupazione nella legalità e restituire alla collettività questo pezzo di territorio”.

Da parte sua il sindaco di Pietralunga, Mirko Ceci, ha assicurato che l’amministrazione, dopo la recente assegnazione definitiva del bene, è al lavoro per sbrigare tutte le pratiche burocratiche necessarie all’affidamento dell’azienda agricola di Col della Pila ad una cooperativa formata da giovani del territorio, che possa farla ripartire, creando nuova occupazione e sviluppo.

Dall’altra parte della collina, a pochi chilometri di distanza, una situazione molto simile interessa il Comune di Isola del Piano, con il quale – come ha detto il sindaco della piccola località in provincia di Pesaro Urbino, Giuseppe Paolini – può nascere una interessante sinergia e collaborazione.

L’obiettivo deve essere quello di fare rete – ha poi ribadito Lucia Rossi, segretaria nazionale dello Spi Cgil, che segue per il sindacato pensionati le esperienze sui beni confiscati in tutta Italia – per questo l’iniziativa di oggi è importante, come punto di partenza di un impegno che deve vedere tutti i diversi soggetti attivi in questo percorso, sindacato, associazioni, studenti e istituzioni, remare dalla stessa parte, per superare le tante difficoltà che oggi esistono sulla strada del recupero dello straordinario patrimonio rappresentato dalle migliaia e migliaia di beni confiscati alle mafie sul nostro territorio”.