Plastica in mare: la soluzione è un diverso modello produttivo

Lo studio McKinsey sui 5 paesi ha rilevato che i 3/4 dei rifiuti che finiscono in mare non sono stati raccolti mentre il resto è rappresentato da rifiuti fuoriusciti per varie cause da sistemi di raccolta inefficaci e/o da discariche o altri depositi temporanei di stoccaggio. Viene stimata in un 7% delle quantità raccolte la percentuale di plastica che incidentalmente viene dispersa nell’ambiente e raggiunge i mari. Quando i rifiuti non vengono raccolti il rischio che  i rifiuti plastici raggiungano i mari risulta doppio rispetto a quelli in altri materiali.

Infographic 1 v2Qualora invece i paesi che si affacciano sui mari si impegnassero invece a mettere in atto azioni efficaci, e in particolare quegli asiatici che incontrano difficoltà nella gestione di grandi quantità di rifiuti di plastica, si potrebbe arrivare ad un dimezzamento della quantità globale dei rifiuti marini.
Se i cinque paesi analizzati arrivassero a ridurre del 65% le quantità che finiscono in mare con l’adozione delle misure suggerite  nel rapporto, si arriverebbe in 10 anni ad una riduzione a livello globale del 45% nella quantità di rifiuti plastici, e all’eliminazione del problema nel 2035. I costi totali quantificati come necessari dallo studio per un’attuazione delle misure nei 5 paesi, ammontano a circa 5 miliardi di dollari annui. Se si considera che continuando ad ignorare il problema i costi sanitari e le perdite economiche che graverebbero su comunità, governi e sistema economico sarebbero di gran lunga più ingenti, i governi di tutti i paesi che si affacciano sui mari non dovrebbero avere dubbi e passare all’azione.

Nel breve e medio periodo, la relazione propone di sviluppare in tempi rapidi sistemi di raccolta dei rifiuti e sistemi di prevenzione per le perdite post-raccolta e a seguire lo sviluppo e l’implementazione delle opzioni di trattamento dei rifiuti più efficaci ed economicamente sostenibili. A lungo termine, la relazione indica la necessità dell’innovazione tecnologica applicata ai sistemi di recupero e trattamento dei rifiuti, lo sviluppo di nuovi materiali e l’applicazione dei principi dell’eco-design di prodotto che permettano il riuso e il riciclo.

Per raggiungere tuttavia il successo, il rapporto ritiene necessaria una risposta globale concertata e guidato da una coalizione internazionale di aziende, governi e ONG che riconosca la priorità di affrontare la minaccia dei rifiuti plastici in mare come parte integrante di un programma di politica globale per il mare e l’ambiente con approcci e soluzioni adattabili e applicabili a livello regionale, in particolare nei cinque paesi individuati. Tale fronte tra gli altri ruoli dovrebbe fungere da catalizzatore degli impegni presi dai singoli governi, fornire esempi concreti di fattibilità attraverso i progetti locali e fornire supporto tecnologico nella gestione dei rifiuti. >>Continua nella terza pagina

 

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