Un sisma chiamato Italia

“Non so quanto ci vorrà perché noi si prenda seriamente atto di appartenere a un Paese sismico. Eppure basta un’occhiata. Soprattutto in Appennino, nei giorni chiari o nelle notti di luna, capita di sentirla respirare, la dea degli Abissi.

Davvero non serve che siano gli scienziati a dirci che l’Italia è un paese che balla. Ci basta un colpo d’occhio”.

Lo scrive oggi su “La Repubblica” Paolo Rumiz.

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