Pensieri e carriole

Di questo progetto vi avevamo parlato qualche giorno fa. Ecco un approfondimento, che spiega meglio e più a fondo il senso di un’iniziativa collettiva davvero fortissima!

L’area era quella delle piscine comunali, abbandonata e dismessa dopo l’arrivo del nuovo impianto alcuni anni fa. E’ abbandonata da qualche anno, ma in poco tempo la natura se l’è ripresa ed è diventata un’area soggetta a vandalismo e a degrado.

La “Piscina Azzurra” per tanti anni è stato il luogo nel quale i palazzolesi nel periodo estivo andavano per fare un bagno, per incontrarsi, per far giocare i propri bambini. Era uno spazio nel quale l’incontro era al centro e così vorremmo potesse tornare.











Tre anni fa, a proposito di incontri, scopriamo che a Palazzolo alcuni skater stanno cercando uno spazio nel quale realizzare un luogo sportivo per poter praticare questo sport e iniziamo con loro a dialogare perchè questo luogo potesse divenire non solo uno skatepark, ma un posto educativo, uno spazio aperto e fruibile da tutti.











Così nasce l’immaginazione di bonificare e riattivare la grande area dismessa delle ex piscine comunali, fatta di tre vasche e di un vasto spazio verde a prato tutt’attorno.




Nasce un progetto dal basso che vede protagonisti gli skater e un giovane architetto della città che decide di mettersi a disposizione per immaginare un recupero e una trasformazione.




Un percorso che non è stato semplice ma che ha portato all’attivazione di moltissime energie, nelle forme più diverse.




Diventerà uno skatepark ma anche un parco, un’area sulla quale continueremo a progettare idee mettendo al centro l’incontro e una funzione educativa per i giovani.



Nel concreto è avvenuto che dopo la stesura del progetto, che ha visto due anni di intenso lavoro, ci siamo attivati per riuscire a predisporre l’area all’arrivo dell’impresa specializzata nella costruzione, in modo da abbattere alcuni costi e quindi da permettere un risparmio elevato di soldi pubblici su opere che avremmo potuto fare anche noi come cittadini volontari.











L’operazione è partita dalla Giornata del Verde Pulito 2016, istituita da Regione Lombardia per sensibilizzare i territori alla cura del bene pubblico e con l’aiuto di Alpini, Protezione Civile e Ekoclub siamo riusciti a iniziare a ridurre la boscaglia aprendo un varco per poter iniziare i lavori di rimozione delle piastrelle a bordo vasca e dei muretti.











Il lavoro è stato veramente impegnativo, ma da una parte è diventato una palestra per alcuni giovani che si sono sperimentati in un’azione di bonifica di base e dall’altro ha assunto una forma “educante” enorme: prendersi cura di un pezzo di città senza attendere che qualcuno la consegni già fatta diventa un modo per formare cittadini attenti e che d’ora in avanti sentiranno quello spazio come prezioso, avendoci messo molte energie.











Sicuramente è diventato un progetto che, nel suo piccolo, potrebbe essere “pilota” per il nostro Paese, e sicuramentre esportabile come buona pratica. Mi spiego: se la politica, rappresentata da un giovane consigliere comunale oppure da un sindaco o un assessore o da chissà chi altro, riuscisse ad attivare forme diffuse di energie volontarie e gratuite per sistemare e curare pezzi di territorio che in alternativa resterebbero abbandonati allora potremmo fare moltissimo e costruiremmo la speranza che le cose possano cambiare. Certo non è facile per nessuno, ma forse è la sfida più grande che ci attende come amministratori locali. Ovviamente però deve partire da un principio: i primi che devono attivarsi siamo noi, i primi che devono sporcarsi le mani unendo un’azione ideale ad un’azione pratica, manuale, reale. Ascolto e azione, pensieri e carriole. Con un progetto preciso da realizzare in testa, non alla cieca e non per inerzia.

Francesco Feltri, consigliere comunale di Palazzolo sull’Oglio