Il signor Formaggio e l’essere sindaci
Ci sono momenti, nella storia di una comunità, in cui tacere o volgere lo sguardo altrove può rivelarsi azione nefasta, se non colpevole.
Il sindaco del Comune di Albettone (VI), tale Joe Formaggio, in una dichiarazione alla trasmissione radiofonica “La zanzara” a Radio 24, ha aperto il rubinetto dell’idiozia e del razzismo mascherati da machismo, lasciandosi andare ad affermazioni a dir poco sorprendenti: “Qui negri e rom rischiano la pelle. Hanno un quoziente intellettivo più basso: lo dimostra la storia. Abbiamo un poligono di tiro, il più alto numero di porto d’armi di tutta la regione Veneto. E non vogliamo nessuno che venga a rompere. Da noi rischiano la pelle“.
Ora, non siamo così ingenui da non sapere che ogni giorno quasi ovunque vengono pronunciate frasi del genere. Al bar, in metropolitana, per strada, il clima di odio generato dalla paura del diverso sta montando da tempo, e le responsabilità sono di lungo corso e purtroppo molto ben distribuite.
Detto questo, però, riteniamo assolutamente inaccettabile che un rappresentante dello Stato, un primo cittadino con la fascia tricolore possa anche solo permettersi di pensarle, certe nefandezze.
Se un medico o un avvocato sbagliano, possono essere radiati. Idem per un giornalista e altre categorie. Crediamo che debba valere la stessa cosa per un sindaco. Per un uomo così.
Intervenga il Presidente della Repubblica o qualunque carica dello Stato ancora degna di questo nome. Venga condannato senza appello questo signore che non merita di rappresentare i duemila cittadini della suo paese. Per noi che conosciamo quei sindaci visionari che ogni giorno si impegnano, con coraggio e abnegazione per la propria comunità. Per noi che sappiamo cosa vuol dire essere primi cittadini lungimiranti e pazienti, è davvero intollerabile dover condividere questo ruolo con chi si cimenta in dichiarazioni spregiudicate con il solo scopo di mettersi al centro dell’attenzione per quindici violentissimi minuti di gloria.