Gente che ama ospitare
Estate, tempo di viaggi. Ma non viaggi qualunque: i viaggi che propone Borghi Autentici sono viaggi nel cuore e nell’anima di un territorio e soprattutto della sua comunità, alla scoperta dei tempi lenti, dei sapori tradizionali e dei racconti riportano alla luce l’identità di un luogo. E’ un approccio al turismo responsabile che punta all’esperienza e al coinvolgimento, che mette al centro le persone, “gente che ama ospitare”, come titola il settimo tema del Manifesto BAI.
“Ciò che rende unico un territorio è il delicato equilibrio tra gli elementi che lo contraddistinguono, e la loro unione contribuisce a creare una particolare atmosfera, appunto una “narrazione” del territorio stesso, partendo dalle sue origini prosegue nel tempo, senza mai trovare davanti a sé una reale fine, ma cercando sempre nuovi spunti per rinnovarsi“.
Parte da qui la riflessione del Manifesto, dalla necessità di credere in un turismo diverso, che parta dalla gente e si rivolga a persone attente e desiderose di scoprire quei dettagli e quell’attitudine che fanno di un piccolo comune una vera e propria comunità ospitale. Per fare ciò occorre scommettere su un futuro di qualità e impegnarsi a realizzarlo, lavorando in rete tra amministrazione, operatori del settore e cittadini, creando una “narrazione del territorio”, perché tutto parte dalla capacità di scorgere e far circolare narrazioni, racconti che diventeranno promozione della destinazione, diffusi non solo da chi la vive ogni giorno ma anche da chi l’ha visitata e ne è rimasto colpito.
“Seguendo questa logica, il sistema-borgo diviene protagonista dell’esperienza, in cui i turisti non sono intesi solo come fruitori passivi, bensì come soggetti attivi in grado di trarre un vantaggio dall’esperienza vissuta, attraverso il “ricordo” trasformandolo in una “narrazione”, elemento cruciale della relazione sociale“.
Da sottolineare il profilo imprenditoriale del progetto, perché quando si parla di comunità ospitale non ci si ferma all’idea romantica dell’accoglienza sentita ma improvvisata. Al contrario, il percorso delle 37 comunità ospitali si basa sulla professionalità dei soggetti coinvolti, sulla formazione continua e su un obiettivo strategico per il territorio: creare lavoro, fare in modo che quei territori, spesso interni e lontani dai circuiti del turismo tradizionale, continuino a vivere, diventando occasione anche per i più giovani di rimanere, crescere e investire nelle loro terre.
In questo percorso, fondamentale è la presenza e il ruolo di alcune presenze cardine della comunità locale, fortemente protagonista di tutto il processo.
“Un sistema turistico che decide di affrontare la sfida del turismo di comunità, deve necessariamente adottare un approccio bottom-up, in cui alcune figure della comunità locale assumono un ruolo di assoluta importanza, andando a guidare in prima persona il percorso di conoscenza degli ospiti e adottando un approccio professionalizzante, nei confronti della cultura dell’ospitalità. Proprio per questo motivo l’individuazione e la formazione delle figure di rilevanza del borgo, assume un ruolo strategico all’interno del dispositivo. In particolare, figure come il “Tutor dell’ospite”, che possa accogliere, supportare e dare preziosi consigli ai nuovi “cittadini temporanei” durante tutto l’arco del soggiorno. La “Cuoca amica“, protagonista delle tradizioni, dell’arte e della passione culinaria secolare che le donne del borgo decidono di mettere a disposizione dei propri ospiti, cucinando per loro o insieme a loro. L’”Angelo dell’Ospitalità“, che attraverso le conoscenze acquisite con specifici percorsi formativi, funge da coordinatore per l’incoming e l’accoglienza”.”
Le persone al centro, quindi, come risorsa fondamentale per uno sviluppo responsabile e di qualità e come destinatari finali di un percorso di valorizzazione e impresa.
“Abbiamo partecipato convintamente al progetto RNCO (Rete Nazionale delle Comunità Ospitali) – dice il Sindaco di Scurcola Marsicana (Aq) Vincenzo Nuccetelli – nella prospettiva di organizzare un sistema di offerta turistica integrata di qualità. Il progetto, cofinanziato dal Dipartimento del Turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, prevede la realizzazione di un percorso finora inedito in Europa, ovvero la creazione di una rete interterritoriale di “destinazioni turistiche, culturali, ambientali e produttive” che promuoveranno un’accoglienza partecipe come viene intesa nel senso di Comunità Ospitale: i viaggiatori saranno coinvolti nella vita del borgo e delle comunità, vivendo esperienze uniche profondamente differenti da quelle standardizzate del turismo di massa, fino a trasformarsi, da semplici turisti, a veri e propri cittadini temporanei”.
Il lavoro che punta alla qualità è centrale anche per Marco Lenna, il Sindaco di Forni di Sotto (Ud): “Insieme al mio gruppo stiamo cercando di fare emergere le peculiarità del nostro paese: lavoriamo per valorizzare le risorse naturali che sono ancora potenzialità inespresse. E frutto di questo lavoro sono L’albergo diffuso e la Foresteria. Abbiamo dotato il borgo di attrezzature sportive quali due campi da calcio regolamentari con le relative tribune, un campo da tennis in sintetico e un campo di calcetto, una zona attrezzata per le feste con tutto il necessario per cucinare a compendio dell’offerta turistica“.
Un lavoro complesso e di rete, dunque, che sta già portando i primi risultati e sul quale l’Associazione punta molto.
Qui il Manifesto completo.