Al Comune veneto di Rubano il montepremi di 20.000 euro di “Sfida all’ultima sporta”

I numeri della competizione: 6 mesi di monitoraggio sul consumo del sacchetto usa e getta in 13 Comuni con 159.236 cittadini coinvolti per  2.929.660 di acquisti effettuati “shopper free”.

sfida_loc2Si è conclusa il 30 aprile la competizione nazionale “Sfida all’Ultima Sporta” promossa dall’Associazione Comuni Virtuosi, con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e dell’Anci che ha visto 13 Comuni gareggiare per ridurre il consumo dello shopper usa e getta.

Si tratta, in assoluto, della prima iniziativa realizzata: per sei mesi, nei Comuni partecipanti si è effettuato un puntuale monitoraggio degli acquisti effettuati con e senza sacchetto. Sono stati 180 i punti vendita coinvolti tra supermercati e negozi del piccolo commercio.
Il premio di 20.000 euro offerto complessivamente da sponsor come: Banca Marche (sponsor principale), Frà Production e Novamont Spa, va al Comune di Rubano, in provincia di Padova, che ha realizzato il miglior risultato come valore pro capite di acquisti realizzati senza cessione gratuita o onerosa di shopper.
Al Comune di Nonantola, in provincia di Modena, va invece il premio offerto da Fareraccolta.it per l’impegno e l’efficacia dell’azione che ha portato il Comune ad avere il più alto numero di esercizi, del piccolo commercio coinvolti, incluso il settore ambulante.
Le attività economiche – in collaborazione con l’Amministrazione Comunale – potranno aderire, a costo zero, a un progetto di marketing incentrato sull’incentivazione della raccolta differenziata. I cittadini riceveranno, a ogni conferimento di materiale in apposite macchine compattatrici, dei buoni spendibili nei negozi partecipanti al progetto.

I dati sul consumo di shopper
Interessanti i dati sul consumo dei sacchetti usa e getta rilevati durante i sei mesi, che testimoniano una realtà molto diversificata come consumo, anche all’interno di uno stesso comune.
Questi dati hanno fornito materiale e spunti per un piccolo studio scaricabile anche in formato pdf: monitoraggio_consumo_sfida_ultima_sporta.
Tra i negozi del piccolo commercio monitorati ci sono infatti alcuni casi, estremamente virtuosi, con una percentuale di vendite effettuate con cessione di shopper inferiore al 5 o 10 %, quando il sacchetto, per lo più biodegradabile e compostabile, è a pagamento.
Dove il sacchetto viene invece “omaggiato”, che purtroppo è ancora l’opzione prevalente nei negozi (e soprattutto nei mercati), ci sono casi in cui la percentuale di vendite con sacchetto arriva anche oltre all’80%.
Tra i supermercati, complice l’addebito dello shopper sullo scontrino, va decisamente meglio: con punti vendita dove l’88% degli acquisti è shopper free. Ma ci sono anche un paio di casi – su 22 punti vendita – dove ancora quasi la metà dei clienti si serve dell’usa e getta.

Il significato dell’iniziativa
“Questa iniziativa è stata pensata per dimostrare ai partecipanti che, per orientare i nostri stili di vita verso una maggiore sostenibilità ambientale, serve informazione e un lavoro di squadra a lungo termine. Essa ha consentito la misurazione del consumo di sacchetti e messo in evidenza le differenze, anche notevoli, esistenti tra un esercizio e l’altro in uno stesso Comune.
Alla luce di questi dati gli Enti locali potranno consapevolmente proseguire con iniziative mirate, che affrontino in modo più ampio la necessità di ridurre, attraverso la prevenzione, lo spreco connesso a una cattiva gestione delle risorse e conseguente eccessiva produzione di rifiuti.
E’ necessario fare il possibile per rallentare il degrado dei sistemi naturali del pianeta per le future generazioni e investire nell’educazione ambientale.
Ecco perché il montepremi andrà a beneficio della scuola locale, un settore pubblico in cui si è invece progressivamente disinvestito,” spiegano gli organizzatori.

Grande soddisfazione a Rubano
Siamo stati sin da subito entusiasti circa l’iniziativa” – chiosa l’assessore all’ambiente Lorenzo Segato –“ ci siamo divertiti a metterci in gioco coinvolgendo i cittadini, le scuole e gli esercizi commerciali del Comune. Siamo molto soddisfatti di avere vinto il monte premi messo disposizione dagli sponsor, che useremo per effettuare interventi necessari per migliorare la sicurezza statica degli edifici scolastici. Inoltre, questo premio ci permetterà di sbloccare altre risorse – già in nostro possesso – con le quali pensiamo di acquistare attrezzature scolastiche utili sia per migliorare l’offerta scolastica ma anche per conservare in modo corretto il cibo avanzato nelle mense, rendendolo disponibile per i più bisognosi. Continueremo sempre a lavorare per una sensibilizzazione ambientale sul territorio, prima di tutto per ridurre i rifiuti e poi per differenziarli sempre meglio“.

Nonantola pronta a partire con FareRaccolta
Soddisfazione anche a Nonantola per il riconoscimento all’impegno ottenuto con la collaborazione di Geovest, società interamente pubblica che gestisce il servizio raccolta rifiuti su 11 Comuni del modenese e del bolognese.
“Siamo pronti a partire con questo nuovo progetto di marketing a cui daremo il dovuto risalto e informazione non appena saranno definiti tutti gli aspetti operativi. Approfitteremo come Amministrazione Comunale dell’occasione di coinvolgimento del tessuto produttivo e commerciale che l’adesione a FareRaccolta comporta, sia per migliorare la raccolta differenziata a livello qualitativo che per sensibilizzare operatori commerciali e cittadini sulle buone pratiche di prevenzione del rifiuto” commenta Ornella Bonacina, Assessore all’Ambiente.

Approfondimenti

I partecipanti alla Sfida
I comuni che si sono messi in gioco: Inzago MI, Vanzago VA, Caronno Pertusella VA ,Vaprio D’Adda MI , Chiampo VI, Noventa PD, Rubano PD, Teolo PD, Nonantola MO, Sorbolo PR, Prata PN, Azzano Decimo e Corridonia MC.

Il progetto di “Porta la Sporta”
L’iniziativa è promossa all’interno del progetto di Porta la Sporta che dal 2009 mira a diffondere consapevolezza tra i diversi soggetti: pubblici, aziendali, del settore no profit e semplici cittadini sull’urgenza di cambiare modelli di consumo incompatibili con un pianeta dalle risorse finite.
Per uscire dall’attuale modello di economia lineare, basato sullo sfruttamento intensivo delle risorse che non tiene conto dei tempi di rigenerazione necessari ai sistemi naturali, va invertita totalmente la rotta senza perdere altro tempo prezioso.
Non ci sono alternative possibili in un pianeta che si avvia ad ospitare nove miliardi di abitanti. Bisogna andare verso un nuovo modello di economia “circolare”, dove non ci sia produzione di scarti ed inquinamento, ma materiali che restano il più a lungo possibile all’interno di diversi cicli economici caratterizzati dalla massima efficienza. I prodotti del futuro vanno pertanto concepiti in modo che possano essere condivisi, riutilizzati, riparati e riciclati (in modo efficiente).

Comunicato stampa 30 maggio 2013