Appello a Howard Schultz: Starbucks non utilizzi tazze usa e getta in Italia
L’Associazione Comuni Virtuosi rivolge un appello a Howard Schultz, direttore esecutivo dimissionario di Starbucks e al suo successore Myron Ullman affinché non vengano introdotte tazze e bicchieri usa e getta nel primo punto vendita italiano che aprirà a Milano, diventando un esempio di sostenibilità in Europa e nel mondo intero.
L’appello è sottoscritto e supportato da partner nazionali e internazionali come: Greenpeace Italia, WWF Italia, Zero Waste Italy, Zero Waste Europe e la piattaforma Reloop, una piattaforma paneuropea multi-stakeholder a sostegno dell’economia circolare.
Caro Howard Schultz,
Si avvicina l’apertura del Reserve Store, la prima location in Italia, nel cuore di Milano, da lei fortemente voluta e annunciata per il settembre prossimo. Abbiamo appreso dalle sue dichiarazioni rilasciate ai media che l’apertura a Milano è stata ponderata per una decina di anni perché, per entrare nella patria del caffè e dei bar, bisognava farlo “con umiltà e rispetto” per la cultura italiana.
È noto, anche se non in Italia, che Milano è stata la città che “ha cambiato il corso della sua vita” nel 1983, spingendola a fondare Starbucks ispirandosi al modello di bar italiano. Prima di dimettersi da presidente esecutivo e lasciare il gruppo nelle mani del suo successore Myron E. Ullman, ci appelliamo perché lasci in eredità al suo successore una decisione che è nel solco di provvedimenti che associazioni non governative, governi locale e nazionali, la Commissione Europea e tanti semplici cittadini auspicano per ridurre l’utilizzo di articolo monouso e combattere il flagello della plastica nell’ambiente. Le chiediamo pertanto di dare il via ad una rivoluzione verde di Starbucks, a partire dallo Store di Milano, eliminando l’uso di tazze e bicchieri usa e getta.
Un’azienda che conta 28 mila negozi presenti in 77 paesi ed è frequentata ogni giorno da milioni di persone ha un enorme potenziale per fare la differenza e dare un’importante contributo per fermare la crescente marea di rifiuti da consumo usa e getta.
La nostra associazione è formata da oltre 100 comuni italiani impegnati per uno sviluppo sostenibile dei territori e, per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, viviamo sulla nostra pelle cosa significhi dover gestire con risorse economiche limitate una crescente produzione di rifiuti spinta dagli attuali stili di vita e di consumo.
Fino a quando la produzione di rifiuti non verrà minimizzata alla fonte, attraverso la progettazione di prodotti e servizi circolari, gli sforzi e le risorse economiche investiti dai governi locali e nazionali continueranno ad essere utilizzati per alleviare il sintomo di un problema, senza affrontarne le cause. I costi di gestione dei rifiuti assorbono una parte significativa del budget dei nostri comuni (finanziata dai contribuenti) che potremmo destinare invece ad altri progetti sociali e ambientali fortemente necessari alle nostre comunità.
Noi sindaci e amministratori comunali vorremmo promuovere da subito modelli di produzione a ciclo chiuso o circolare nei nostri comuni, senza attendere che le misure contenute nelle direttive europee, parte del pacchetto sull’economia circolare vengano recepite dal nostro governo centrale, aspettando ancora un paio di anni. Se vogliamo mantenere le temperature globali entro i 2 ° il tempo stringe ed è necessario intervenire al più presto a livello nazionale come locale e l’intera industria ha il dovere di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo facendo “bene da subito”, piuttosto che “meno male”.
Apprezziamo gli sforzi compiuti da Starbucks nella promozione della sua tazza riutilizzabile da passeggio, nello scoraggiare l’utilizzo della tazza monouso con un addebito di 5 penny applicato in alcune caffetterie di Londra, e per le importanti risorse finanziarie stanziate nel progetto NextGen Cup Challenge per sviluppare tazze usa e getta che possono essere riciclate o compostate.
Tuttavia il perseguimento di una politica aziendale principalmente volta al riciclo – invece che al riutilizzo- non elimina il consumo di materie prime, non evita impatti ambientali come la produzione di scarti ed emissioni e neppure i costi di gestione dei rifiuti che ricadono sui governi locali. Specialmente se si tratta numeri importanti come i 600 miliardi di tazze in carta o plastica che si stima vengano distribuite a livello globale ogni anno.
Eppure il caso della catena di caffè indipendente, Boston Tea Party nel Regno Unito, che ha eliminato questo mese tazze e bicchieri usa e getta nei suoi negozi, conferma la fattibilità di un passaggio a tazze riutilizzabili.
Secondo l’UNEP per sostenere la richiesta di risorse dalla popolazione mondiale nel 2030 avremo bisogno del 40% in più di legno e fibre di cellulosa.
In Italia potremmo evitare qualsiasi tipo di azione correttiva ex post partendo con il piede giusto, servendo cioè bevande, aperitivi in stoviglie di ceramica, vetro o in contenitori da passeggio riutilizzabili. Combinando così in un’offerta molto più sostenibile la miscela di caffè americano appositamente sviluppata per l’Italia e la nostra tradizione nel bere il caffè.
Augurandoci di poterla incontrare durante l’inaugurazione del Reserve Store in piazza Cordusio ci auguriamo di poter ricevere il prima possibile un riscontro favorevole alla nostra proposta.
Sottoscrivono e sostengono questo appello a livello nazionale Greenpeace Italia, WWF Italia, Zero Waste Italy e a livello internazionale Zero Waste Europe insieme alla piattaforma Reloop, una piattaforma paneuropea multi-stakeholder a supporto dell’economia circolare.
Riponiamo fiducia nel fatto che il sindaco di Milano Giuseppe Sala voglia farsi portatore del nostro appello con la sua giunta, nell’interesse dei suoi concittadini e del decoro urbano della città.
Distinti saluti
Direttivo Associazione Comuni Virtuosi
IN THE PRESS
We won’t save the Earth with a better kind of disposable coffee cup
Forget the coffee, what will Starbucks do to Italy’s environment? -The local Italy
Italians ask Starbucks to serve coffee in reusable cups -Treehugger