Materiali
Meno rifiuti più risorse
Meno Rifiuti più Risorse in 10 mosse in breve
Le 10 mosse dedicate alla aziende utilizzatrici di packaging (da 1 a 6) e alla Distribuzione Moderna (da 7a 10) per una prevenzione eco efficiente dei rifiuti da imballaggio e la promozione del riuso:
- Ripensare e innovare i prodotti del domani con una visione di sistema in modo che abbiano un ciclo di vita circolare.
- Minimizzare l’impiego di imballaggi ed eliminare componenti accessorie difficilmente separabili.
- Sostituire gli imballaggi non riciclabili o difficilmente riciclabili dagli impianti esistenti.
- Promuovere l’uso di contenitori a rendere in vetro o plastica infrangibile anche attraverso il deposito su cauzione con la partecipazione a progetti pilota territoriali realizzati in collaborazione con altri stakeholders.
- Utilizzare ove possibile materiale riciclato per realizzare prodotti e packaging al posto di materia vergine.
- Adottare un sistema di marcatura/etichettatura degli imballaggi che possa comunicare in modo chiaro e trasparente al consumatore il grado di riciclabilità dell’imballaggio stesso.
- Introdurre nel proprio assortimento quote significative di prodotti a basso impatto ambientale comunicandone nei punti vendita il valore aggiunto per orientare il mercato in senso ecologico.
- Utilizzare imballaggi secondari e terziari riutilizzabili, eliminare l’overpackaging e gli imballaggi non (o difficilmente) riciclabili nel confezionamento in loco dei prodotti.
- Rendere disponibile nei punti vendita un’offerta articolata di prodotti che possono essere acquistati con contenitori portati da casa all’interno di un format accattivante per promuovere il riutilizzo degli imballaggi.
- Introdurre nell’assortimento quote crescenti di prodotti adatti all’uso multiplo provvisti di ricambi/parti intercambiabili o ricaricabili, comunicandone i vantaggi ambientali.
IMBALLAGGIO SOSTENIBILE: DI COSA STIAMO PARLANDO?
L’imballaggio più sostenibile e circolare è: quello che non c’è!. Come si è cercato di chiarire alla prima mossa , se un prodotto per rispondere ad un bisogno non necessita di alcun imballaggio significa che si è attuata l’azione di prevenzione più vantaggiosa rispetto al consumo di risorse. Quando invece l’imballaggio è indispensabile il materiale con cui è realizzato non è il solo elemento che può determinare la sostenibilità di un imballaggio senza entrare nel merito delle caratteristiche tecniche complessive e delle prestazioni lungo tutto il suo ciclo di vita. Ciascun materiale presenta delle caratteristiche che vanno valutate in fase di progettazione in base alle funzioni richieste ad un imballaggio non in generale ma in uno specifico contesto, produttivo e distributivo. Quello che è certo è qualsiasi valutazione di sostenibilità deve prendere in considerazione anche il fine vita. Sembrerebbe un’ovvietà ma alcuni tool di valutazione non lo prevedono ancora. Noi riteniamo che se un imballaggio non può essere riciclato dalla tecnologia degli impianti esistenti -qui ed ora- a causa di caratteristiche progettuali, oppure perchè non esiste una filiera ambientalmente ed economicamente sostenibile dedicata, non dovrebbe essere prodotto. Pertanto riteniamo che continuare come azienda a non porsi il problema sia una dimostrazione di mancanza di responsabilità socio-ambientale. A maggior ragione quando le dimensioni globali di imballaggi non riciclabili immessi annualmente diventano sempre più rilevanti e in continua crescita. Vedasi l’esempio delle buste stand poach costituite da abbinamenti di materiali eterogenei di cui abbiamo raccontato in questo post. Quando si parla di un pianeta dalle risorse finite, con una popolazione della classe media in aumento, anche attribuzioni a valore positivo come “rinnovabile”, o di provenienza da coltivazioni sostenibili certificate ( per materie prime come ad esempio il legname o l’olio di palma) vanno contestualizzate. Solamente l’analisi Life-Cycle Assessment (LCA) può valutare in modo rigoroso e trasparente l’impronta ambientale di un prodotto o servizio.
Non va dimenticato che gli impatti ambientali ed economici dei beni che non vengono progettati per durare a lungo o essere riciclati, ma per essere smaltiti in discariche e inceneritori, ricadono alla fine su comunità e cittadini, anche se in modi non sempre diretti e riconoscibili.