Chi difende l’ANCI?
In un’intervista apparsa su “La Repubblica” del 14 settembre scorso, il Presidente ANCI Piero Fassino rivendica la libertà dell’associazione che presiede, relativamente alle recenti polemiche di alcuni sindaci della Lega che hanno minacciato di uscire dall’organismo a loro dire troppo filo-governativo.
A nostro giudizio, a guardar bene le cose, sbagliano entrambi. Perché il punto vero, rispetto al ruolo che ANCI dovrebbe giocare a tutti i livelli istituzionali per tutelare un unico vero interesse, e cioè quello degli 8.000 comuni italiani, è che spesso sembra fare altro.
Lo abbiamo visto nella lunga trattativa per il rinnovo dell’accordo quadro ANCI-CONAI, lo vediamo quasi ogni giorno dietro la trincea di sindaci lasciati soli, sostanzialmente soli, a lottare per inventarsi strade, scorciatoie, opportunità, che consentan loro di dare risposte alle esigenze dei cittadini.
Sarebbe bello poter contare su un interlocutore credibile, in grado davvero di mettersi al fianco delle municipalità locali. La sensazione, vista l’ANCI dalla periferia dell’impero, è che non sia proprio così…