Cittadini del mondo
E’ Lampedusa il luogo di approdo dei ragazzi della scuola media C.Urbani di Corchiano. Hanno scelto di muoversi da Nord a Sud per completare il percorso di formazione pluriennale dal titolo “barche di carta” durante il quale si sono approfondite conoscenze sulla storia delle migrazioni, sui flussi, sui luoghi di partenza e sulle possibilità e capacità di accogliere.
“Barche di carta” è stato incontri , emozioni e nuove relazioni che hanno prodotto concrete consapevolezze e rafforzato le coscienze attraverso un ciclo di incontri con esponenti della cultura, operatori umanitari, istituzioni, artisti che hanno fatto conoscere i diversi Paesi e i loro abitanti al di fuori della retorica e della speculazione.
I nostri giovani ambasciatori di Pace, messaggeri di tolleranza e solidarietà sono sbarcati sull’isola con la volontà di approfondire e conoscere, con la predisposizione a tessere quel dialogo che supera le differenze e costruisce tolleranza.
Abbiamo incontrato “askavusa” ( piedi scalzi in dialetto locale) a porto M , dove gli oggetti dei migranti parlano di storie personali e collettive, dove percepisci i motivi della fuga e le responsabilità dei governi occidentali.
Abbiamo veduto, attraverso i disegni di Francesco Piobbichi, l’ingiustizia che attraversa il Mediterraneo e dagli emozionanti racconti del Sindaco Giusi Nicolini abbiamo percepito l’isola “luogo di frontiera e presidio del diritto umanitario”.
Lampedusa è frontiera e approdo, è isola e ponte, è luogo straordinariamente affascinante intriso di storie venute da lontano che raccontano di diritti negati, di violazioni umanitarie e di fughe dalle tragiche guerre.
Da quell’isola conosci quel mondo lontano da cui fuggono migliaia di persone, da lì lo sguardo supera il braccio di mare e comprendi come la fuga e lo sbarco di migranti siano conseguenze inevitabili di scelte che producono guerre e ingiustizie.
Da quell’enorme e affascinante scoglio si percepisce la necessità di costruire corridoi e presidi umanitari, per facilitare l’ingresso dei richiedenti asilo, evitando le terribili e numerose morti nel mare.
Dalle calette dove il mare si insinua nell’isola si capisce che il razzismo è odio ingiustificato e che ognuno di noi può contribuire all’affermazione della Pace per erigere argini contro le tragiche indifferenze e le ingiustificate paure.
Dagli sguardi dei migranti sfiniti , che sbarcano sul molo, si leggono le mostruosità che hanno lasciato e il peso delle nostre responsabilità nel diffondere armi e cultura della guerra.
E il pianto debole di un bambino nato sulla motovedetta , durante il salvataggio della madre, riaccende la speranza.
Da Lampedusa si torna Cittadini del Mondo…
Bengasi Battisti, sindaco di Corchiano e Presidente dell’Associazione Comuni Virtuosi