La rivoluzione del riuso fa bene all’ambiente e all’economia

Per disaccoppiare crescita e consumo di risorse

I sistemi di riutilizzo sono fondamentali per migliorare la sostenibilità degli attuali modelli di consumo contribuendo alla risoluzione delle più grandi sfide mondiali legate all’aumento dei rifiuti, dell’inquinamento, della perdita di biodiversità  e del cambiamento climatico. Grazie alla considerevole riduzione nello sfruttamento delle risorse di tutti i tipi questi modelli riducono anche la portata degli effetti collaterali negativi prima citati del nostro modello economico lineare che vengono spesso venduti come un prezzo accettabile da pagare in nome della crescita economica.

Al contrario i nuovi modelli economici basati sul riuso, la condivisione  e l’estensione del ciclo di vita dei beni non solo contribuiscono alla soluzione di sfide globali che incidono negativamente sulla mitigazione climatica, ma svolgono anche un ruolo importante nella trasformazione verso una moderna economia digitale che disaccoppia la crescita economica dal consumo di risorse.

Ecco perché gli investitori tengono sempre più conto dei rating ambientali, sociali e di governance (i cosiddetti “criteri Esg”) delle imprese: quelle più sostenibili sono destinate ad attrarre più investimenti. Tutti concetti che Tim Debus, ceo della Reusable Packaging Association selezionato per il premio annuale ‘Top 100 ceo’s in Innovation award’ di World Biz Magazine, non si stanca di riprendere nei suoi interventi pubblici, ricordando che la crisi globale dell’aumento dei rifiuti è una diretta conseguenza dell’utilizzo monouso del packaging e della cultura usa e getta delle nostre società.

“Per prevenire rifiuti e sprechi – spiega Debus – dobbiamo guardare alla gestione dei materiali e alle opzioni di riutilizzo che permettono di preservare meglio le nostre risorse. A maggior ragione ora che  sappiamo che questi sistemi possono portare, quando efficaci, a riduzioni dei costi, benefici ambientali e a una maggiore qualità dei prodotti. Adottare imballaggi riutilizzabili per un’azienda non significa solo aiutare l’ambiente ma migliorare le performance aziendali riducendo i costi e migliorando in alcuni casi anche le catene di approvvigionamento con soluzioni innovative che contribuiscono a mitigare le sfide globali di oggi e domani”

Negli studi di impatto ambientale il riuso la vince

Tutti gli studi usciti negli ultimi sei mesi di comparazione degli impatti ambientali con la metodologia del Life cycle assesment (Lca) citati  in questo articolo hanno rilevato un impatto inferiore delle opzioni riutilizzabili rispetto al monouso nei principali indicatori ambientali utilizzati. Per ogni opzione riutilizzabile viene identificata la quantità minima di utilizzi necessaria per raggiungere il pareggio con l’alternativa monouso: dopo quel determinato numero di utilizzi il vantaggio ambientale diventa sempre più importante.

Nelle opzioni riutilizzabili incide molto la distanza da coprire per il trasporto (inclusa la logistica inversa, cioè il ritorno dell’imballaggio dal cliente al venditore delo sui contenuto) nelle attività denominate di “pooling” per la rotazione e manutenzione degli imballaggi tra raccolta, sanificazione e redistribuzione. Lavorando su questi aspetti si possono disegnare sistemi efficaci tanto sotto il profilo ambientale e quanto dal punto di vista commerciale.

Gli studi pubblicati hanno contribuito a costruire un’evidenza solida che dimostra come gli imballaggi riutilizzabili progettati per supportare centinaia, e spesso migliaia di utilizzi, superano le performance delle versioni monouso in tutti gli indicatori di impatto ambientale. Un recentissimo report dell’ong statunitense Upstream, intitolato Reuse Wins, ha messo a confronto caratteristiche e performance delle varie opzioni di imballaggi e contenitori monouso con le alternative riutilizzabili nel settore della ristorazione, considerando sia il servizio di asporto sia la consumazione in loco. II rapporto evidenzia i benefici ambientali che possono risultare da una transizione al riutilizzo e i potenziali risparmi economici per le attività commerciali, risparmi che si estendono anche alle amministrazioni locali.

Sotto l’aspetto ambientale, gli imballaggi riutilizzabili presi in esame da Upstream battono le opzioni monouso in tutti gli indicatori ambientali: clima, acqua, uso del suolo, rifiuti, inquinamento, ecc. Le analisi del ciclo di vita (Lca) delle opzioni riutilizzabili per tazze, bicchieri, piatti, contenitori da asporto iniziano a essere ambientalmente più vantaggiose mediamente dal secondo al 122esimo riutilizzo (nel caso dei materiali più pesanti) rispetto ai corrispettivi usa e getta. Se si considera che per materiali come acciaio, vetro e ceramica i cicli di riutilizzo possono superare facilmente le migliaia di volte, il bilancio è presto fatto.

Per quanto concerne i bicchieri monouso in carta, plastica o bioplastica le emissioni di CO2 sono da 3 a 10 volte maggiori rispetto a quelle prodotte dai corrispettivi riutilizzabili in ceramica, acciaio inossidabile e vetro. I materiali usa e getta hanno anche una maggiore impronta idrica, dovuta soprattutto al gran consumo d’acqua nelle fasi di produzione, mentre l’igienizzazione dei manufatti riutilizzabili è ben lontana da quei consumi quando si utilizzano le lavastoviglie più moderne e altamente efficienti.

 

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