La rivoluzione del riuso fa bene all’ambiente e all’economia
Lo studio Realising Reuse: The potential for scaling up reusable packaging, and policy recommendations, appena pubblicato dalla Rethink Plastic Alliance e da Break Free From Plastic, ha stimato i vantaggi ambientali derivanti dalla parziale sostituzione di imballaggi monouso con opzioni riutilizzabili in tre settori: contenitori da asporto di cibo e bevande, imballaggi usati nell’e-commerce per abbigliamento e accessori, imballaggi utilizzati per prodotti per la cura della casa e della persona.
Il report ha stimato il potenziale risparmio in emissioni di CO2, consumo di acqua e di materiali qualora si sostituisse una quota di imballaggi monouso con quelli riutilizzabili. Gli scenari analizzati, che prevedono obiettivi di riduzione rispetto all’immesso al mercato incrementabili e raggiungibili al 2027 e al 2030, sono tre: livello basso (riutilizzabili pari al 10-20%), medio (20- 50%) e alto (50-75%). In tutti i casi emergono significativi risparmi di impatto ambientale rispetto allo scenario attuale di business as usual in cui predomina l’imballaggio monouso.
Per dare qualche numero, raggiungere l’obiettivo del 50% di imballaggi riutilizzabili entro il 2030 nell’Unione europea nei tre settori elencati potrebbe ridurre le emissioni di CO2 di 3,7 milioni di tonnellate, facendo risparmiare 10 miliardi di metri cubi di acqua e quasi 28 milioni di tonnellate di materiale.
Ciò equivale alla CO2 assorbita da 170 milioni di alberi maturi, al risparmio di una quantità d’acqua che può riempire quasi 4 milioni di piscine olimpioniche e a quasi 3,5 milioni di tir carichi del materiale risparmiato.
Tra le raccomandazioni chiave dello studio emerge il perseguimento dell’obiettivo del 100% riutilizzabile per il settore della ristorazione (in loco) e dell’obiettivo del 75% di riutilizzabile per il settore del cibo da asporto e del delivery (consegna a casa). Per supportare il processo decisionale delle aziende che vogliono sostituire il monouso, dunque, è disponibile un’ampia varietà di studi Lca, che è sempre auspicabile integrare con analisi Lca mirate alle specificità del sistema di riuso che si vuole implementare e che si possono affiancare a studi Lcc (Life Cycle Costs), per quantificare nel dettaglio i costi da affrontare per la conversione al nuovo modello.
Le opportunità economiche
Stando alle stime prudenziali della Ellen MacArthur Foundation (Emaf), il business che potrebbe scaturire da una conversione del 20% degli imballaggi monouso immessi in peso sul mercato in sistemi riutilizzabili supera i 10 miliardi di dollari. Nello studio del 2019 Reuse: rethinking packaging la Emaf ha evidenziato le opportunità economiche connesse ai sistemi riutilizzabili: risparmiare sui costi, ottimizzare le operazioni, consentire ai marchi o altri operatori commerciali intermedi di fornire personalizzazioni alle esigenze individuali, fidelizzare i consumatori anche attraverso sistemi di deposito, raccogliere nell’interazione anche digitale con i consumatori informazioni che permettono di perseguire i primi due obiettivi e non solo.
Adottando modelli basati sulla condivisione, il noleggio e il riuso, le aziende possono creare nuovi flussi di entrate e relazioni più profonde, potenzialmente molto più preziose, con i clienti che proseguono ben oltre la singola vendita. Oppure possono anche ricavare più valore dai prodotti esistenti estendendo la loro durata e aumentando il loro valore a fine vita. Il tutto riducendo i costi operativi e delle materie prime.
Sotto l’aspetto commerciale i modelli di riutilizzo innovativi già in uso hanno dimostrato di poter rispondere alle richieste più sofisticate degli utenti che non sono solamente prerogativa del mercato dell’e-commerce. Merito anche delle opportunità offerte dagli imballaggi riutilizzabili di poter supportare tecnologie come tag Rfid (tecnologia di riconoscimento automatico sempre più utilizzata nella logistica), sensori e tracciamento Gps che possono raccogliere dati e informazioni. Queste tecnologie permettono, ad esempio di ottimizzare la gestione logistica e di conoscere preferenze e abitudini di acquisto dei consumatori: tutte informazioni utili alle aziende per poter fidelizzare i propri clienti e per sviluppare nuove attività e servizi.
“Gli imballaggi riutilizzabili – rileva ancora il ceo della Reusable Packaging Association, Tim Debus – offrono un esempio calzante di cosa significa un cambiamento di sistema che può portare sia a ritorni finanziari immediati che alla creazione di valore economico a lungo termine“. Tuttavia, aggiunge Debus “manca ancora nei decisori aziendali una comprensione del loro potenziale di sostenibilità ambientale ed economica”.
Per aiutare le aziende a inquadrare i benefici più significativi derivanti dal riutilizzo, Reusable.org ha pubblicato un elenco in sette punti divisi per aree in cui una transizione verso sistemi riutilizzabili può apportare una crescita dei profitti rendendo anche la catena di approvvigionamento più sostenibile. Eccoli sintetizzato qui di seguito:
- Economia rigenerativa: il riutilizzo è un’attività del ciclo interno in un’economia circolare
- Investimenti ESG: la sostenibilità è ora un benchmark finanziario, un parametro preso a riferimento degli investitori.
- Rendimenti in conto capitale: il riutilizzo ripaga ripetutamente nel tempo
- Stabilità delle risorse: riduce la dipendenza dalla volatilità dei mercati delle materie prime.
- Durabilità versus smaltimento: il riutilizzo aumenta il valore, il riciclaggio lo riduce.
- System thinking: aiuta a risolvere problemi correlati e a individuare migliori metodologie.
- Efficienza operativa: migliora i processi e fa risparmiare denaro.