Per “un mondo senza rifiuti” Coca Cola deve correre
Global Commitment: le prestazioni di Coca Cola versus la concorrenza del settore bevande
Guidato dalla Ellen MacArthur Foundation, in collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, il Global Commitment ha unito più di 500 diverse organizzazioni con l’obiettivo comune di affrontare l’inquinamento da plastica alla fonte. Le aziende che aderiscono, e che insieme rappresentano il 20% di tutti gli imballaggi in plastica prodotti a livello globale, hanno sottoscritto l’impegno di massima di rendere tutti gli imballaggi che impiegano: riciclabili, riutilizzabili o compostabili entro il 2025. L’adesione è volontaria, così come il livello di impegno. Tuttavia, anche a fronte di critiche sollevate sui rischi di greenwashing che possono nascondersi dietro rendicontazioni prodotte dalle aziende –senza certificazioni da enti terzi– sono stati introdotti nuovi criteri che hanno causato l’abbandono dell’accordo da parte di poco meno di dieci aderenti tra cui una nota azienda nazionale. Gli autori del rapporto scrivono che il fatto sarebbe avvenuto “a seguito dell’indisponibilità delle aziende a soddisfare alcuni requisiti obbligatori per la partecipazione, che includono la definizione di obiettivi quantitativi misurabili in linea con l’impianto del GC e la disponibilità dei partecipanti a rendicontare pubblicamente ogni anno –attraverso la EMF – circa i progressi compiuti sulla base delle comuni definizioni e delle linee guida che caratterizzano il Global Commitment.”
Come premessa generale sullo stato dei lavori che emerge dal rapporto va detto che, nonostante qualche progresso in alcune aree, come una riduzione nell’impiego di plastica vergine del 1,8% rispetto al 2018 e un +0,7% del tasso di riciclabilità, poca azione è stata messa in campo per quanto riguarda invece la riduzione del packaging e un’implementazione su scala dei modelli di riuso.
Circa il 76% delle iniziative di eliminazione della plastica sono dovute infatti ad una sostituzione della plastica con altri materiali come la carta risultata l’opzione preferita nel 20% dei casi.
Solo il 20% delle iniziative ha visto l’eliminazione degli imballaggi monouso e un misero 3% ha riguardato l’attuazione di modelli basati sul riutilizzo e ricarica dei contenitori a sostituzione degli imballaggi monouso. Più della metà (56%) di tutti i firmatari ha dichiarato di non avere alcun progetto di riutilizzo degli imballaggi in corso.
In quanto al target di contenuto riciclato negli imballaggi tra i 10 maggiori marchi globali di alimenti e bevande coinvolti dal GC solamente Coca Cola con il suo 11,5% e Unilever con l’11% sono arrivati ad una doppia cifra. Se il contenuto complessivo di materiale riciclato negli imballaggi è cresciuto dal 5,2% del 2018 al 8,2% del 2020 come valore medio, lo si deve soprattutto al contributo dei marchi non alimentari e in particolare ai settori della detergenza e della cosmetica.
Quanto riciclo è stato garantito dagli aderenti al GC
La produzione di plastica riciclata complessiva da parte delle aziende del riciclo coinvolte nel GC ammonta a 1,5 milioni di tonnellate nel 2020. Un quantitativo in peso che corrisponde alla metà della plastica che utilizza la sola Coca Cola in un anno per farne imballaggi. Per arrivare all’obiettivo di produzione di 4,9 milioni di ton di plastica riciclata al 2025 serve un incremento complessivo del 27%.
“Gli impegni delle aziende che prevedono una riprogettazione del packaging, del prodotto e l’implementazione su scala modelli di business che escludono la necessità di imballaggi monouso rimangono ancora limitati e serve un impegno maggiore”, ha giustamente osservato la EMF.
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Nota (1)
Figura 6. Fundamental changes to packaging, product, or business model design include:
• Direct elimination: direct removal of a packaging that does not serve as an essential function.
• Innovative elimination: innovative elimination of a packaging that does serve an essential function, with the function being achieved in a different way.
• Reuse ‘refill’ model: packaging that is owned and refilled by the user
• Reuse ‘return’ model: packaging and ‘packaging ownership’ that are returned to a business.
Material changes include changes to packaging materials used such as substitution to paper, other plastics or lightweighting.
More information on different types of elimination methods and examples are available in the Ellen MacArthur Foundation’s Upstream Innovation Guide.