Dall’Olanda una campagna social per combattere i rifiuti plastici

E’ partita ufficialmente il 25 maggio PickUp10 la nuova campagna del surfer e biologo olandese Merijn Tinga, promotore dell’iniziativa The Plastic Surfer per liberare mari e oceani dai rifiuti plastici.

PickUp10 è una campagna social che potenzialmente coinvolge tutte le persone che si imbattono in un rifiuto da imballaggio abbandonato e che vogliono “fare di più” rispetto al mero raccogliere.

Merijn Tinga si è imbattuto nella problematica del marine litter praticando il surf , una delle sue passioni. Dal 2014 ha promosso alcune iniziative di sensibilizzazione sull’inquinamento da plastica che hanno avuto come denominatore comune, non solamente la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, ma soprattutto la ricerca di soluzioni.

Come ha dichiarato anche in occasione del lancio di Pick Up 10 “D’ora in poi dal littering deve arrivare una richiesta di cambiamento, bisogna andare oltre alla semplice gestione dei sintomi affrontandono le cause “.

Per partecipare all’iniziativa è sufficiente collegarsi al sito  PickUp10.org  e scattare una foto del rifiuto, prima di raccoglierlo e conferirlo correttamente. La campagna si avvale della tecnologia di riconoscimento immagini di Google che permette di ottenere da una semplice foto dati che il programma rielabora in modo da registrare e archiviare nella banca dati del sito web della campagna: la tipologia del rifiuto, la marca del produttore, l’ora e il luogo del ritrovamento.

Scopo dell’iniziativa è raccogliere quanta più evidenza possibile sul fenomeno del littering da poter presentare ai decisori politici e aziendali, in modo da invitarli a mettere in campo delle soluzioni efficaci per prevenire che i rifiuti vengano dispersi nell’ambiente e trovino la strada verso i mari.

Rendere noto attraverso il brand audit in tempo reale quali sono i prodotti e le marche che sono maggiormente presenti tra i rifiuti raccolti, è un sistema che si è dimostrato efficace per elaborare delle proposte legislative e per spingere i decisore aziendali ad assumersi la responsabilità sul fine vita dei propri imballaggi.

Questa iniziativa contiene degli elementi interessanti di novità sia sotto l’aspetto del coinvolgimento dei singoli, ai quali viene chiesto di raccogliere e fotografare almeno 10 rifiuti in plastica, che dei decisori politici e aziendali, che verranno informati sugli esiti e invitati ad agire dallo stesso Tinga.

Facilità di adesione partecipazione

Per quello che è dato conoscere il sito web PickUp10.org è stato sviluppato in modo tale da attivare la partecipazione di un vasto pubblico rendendo facile scattare foto e invitare i propri amici a fare altrettanto.  Vai al video per maggiori informazioni.

Sentirsi parte della soluzione di un problema

Raccogliere in pochi quello che la maggioranza butta è sempre stato un fattore di grande frustrazione per coloro che i rifiuti li raccolgono. Al contrario, aderire ad un’iniziativa come questa che, se partecipata, potrebbe fornire informazioni importanti e stimolare l’industria a collaborare alla soluzione del problema, potrebbe motivare maggiormente le persone a perseverare nell’impegno.

Partner: National Geographic

Contemporaneamente al lancio di Pick Up 10 il National Geographic, partner del progetto lancia con il mese di giugno “stop alla plastica” un’iniziativa di cui Tinga è testimonial.
L’iniziativa di giugno è a sua volta parte della campagna Planet or Plastic, la campagna pluriennale del National Geographic presentata recentemente che unirà le forze con Sky Media nell’iniziativa Sky Ocean Ventures.

Tornando a Pick Up 10, il National Geographic sosterrà l’iniziativa in vari modi, tra i quali raccogliere, in occasione del suo Beach CleanUp, organizzato per il prossimo 24 giugno, le bottiglie di plastica che serviranno per realizzare una nuova tavola da surf per Tinga che verrà stampata in 3D.
La tavola verrà utilizzata da Tinga per partecipare ad una staffetta internazionaledi di Surf Foil alla quale prenderanno parte surfisti di fama internazionale sempre per sensibilizzate sul tema del marine litter.

TRAGUARDI DI PICK UP 10

Il Plastic Soup Surfer, alias Marijn Tinga, ha già reso note le azioni che andrà ad intraprendere, a seconda dell’andamento della campagna, in termini di foto ricevute.

Traguardo 10.000 foto: recarsi presso le multinazionali del settore alimentare, come Unilever, per chiedere di realizzare azioni e progetti efficaci capaci di prevenire l’abbandono dei rifiuti.

100.000 foto : entrare in contatto con aziende del beverage a livello internazionale per richiedere che sostengano l’introduzione di sistemi di deposito su cauzione in Europa e oltre. Tinga ha guadagnato fama nazionale lanciando una petizione di successo a favore dell’ampliamento del deposito su cauzione esistente presentata al parlamento olandese. Nonostante alcuni partiti politici, Enti locali e pubblica opinione fossero favorevoli al cauzionamento, l’industria del beverage è riuscita a posticiparne l’entrata in vigore di due anni con la promessa di raggiungere nel frattempo il 90% di intercettazione dei contenitori di bevande e una riduzione di oltre il 70% del littering.

1 milione di foto: rivolgersi alle multinazionali del settore alimentare per chiedere loro di supportare i sistemi di gestione dei rifiuti nei paesi in via di sviluppo.

Ufficiali giudiziari alla porta della GDO olandese e dell’industria

E’ ancora in corso un’iniziativa di Tinga partita lo scorso anno che ha consegnato, in presenza di un ufficiale giudiziario, una sorta di “citazione” ai rappresentanti delle maggiori insegne di supermercati olandesi e ai produttori di bevande che vengono così messi a conoscenza dei danni ambientali arrecati dai rifiuti in plastica agli ecosistemi. Dopo avere recapitato il documento alle aziende leader della GDO olandese e ai responsabili di marche come Heineken, Coca Cola e Pepsi, le prossime visite interesseranno l’industria alimentare e i produttori di cosmetici.

Clicca qui per vedere il trailer del documentario From Source to Sea che documenta un’azione compiuta da Tinga un anno fa percorrendo su una tavola da surf (SUP)  per misurare l’inquinamento da plastica del fiume Reno dalla fonte al mare.  «Sup» è l’acronimo di Stand Up Paddle: un’attività praticata con un tavola da surf di grandi dimensioni (longboard) e una pagaia. La tavola impiegata realizzata con rifiuti di plastica  è stata progettata  dallo stesso Tinga.