Le briciole sotto al tappeto

Ora è ufficiale: “Scala Mercalli”, il programma che da un paio di stagioni andava in onda su RAI3 è stato chiuso.

L’approccio scientifico, unito alla capacità di dare voce a mondi troppo spesso esiliati dai mezzi di informazione mainstream, sono la causa che ne hanno decretato il destino.

Noi pensiamo che sia un errore gigantesco, un passo falso clamoroso da parte di quello che dovrebbe essere un servizio pubblico. Fornire anche un’altra versione dei fatti rispetto al global warming è un preciso dovere che la RAI ha scelto di dribblare.

Evidentemente dava troppo fastidio quel pierino guastafeste di Mercalli che, cifre e dati alla mano, evidenziava una volta alla settimana i gravi limiti di un modello di sviluppo che richiederebbe uno scatto di qualità e orgoglio da parte dei governi del mondo per tirare il maniglione di un’uscita di sicurezza al momento nemmeno segnalata

Si è preferito, con questa decisione, mettere le briciole sotto al tappeto, rimandare una resa dei conti con i conti sballati di una crescita infelice e fallita.

Ecco il commento di Ferdinando Boero dell’Università del Salento: “Come può essere compiuta una democrazia se viene meno l’informazione? Se i problemi più urgenti (la distruzione delle premesse che permettono la nostra sopravvivenza) non vengono spiegati, se le conseguenze delle nostre scelte economiche restano oscure, come può la popolazione scegliere in modo consapevole? Mercalli ha mostrato quel che sta avvenendo, e quali saranno le conseguenze se non adotteremo misure concrete e risolutive che, però, nessuno vuole prendere. Ha anche mostrato le soluzioni, ma è meglio che non se ne parli. Se in democrazia la maggioranza della popolazione è disinformata e non riesce a distinguere i ciarlatani dalle persone competenti, può prendere decisioni che vanno contro i suoi stessi interessi. Come è successo in Inghilterra, con Brexit. A volte la scelta è giusta, come è avvenuto per il referendum sul nucleare, a volte è profondamente errata, come è avvenuto con il fallimento del referendum sulle concessioni petrolifere. In democrazia la maggioranza vince, ma non è detto che abbia ragione. Stiamo minando le premesse che permetteranno prosperità ai nostri discendenti, e non ci piace sentircelo dire. Mercalli lo dice, e quindi è meglio che taccia. Scala Mercalli non esiste più. Il tentativo di migliorare la conoscenza ambientale degli italiani è fallito. Torniamo alle edulcorate storielle che tanto piacciono ai critici“.