Solo il riuso ci salverà dal soffocare in un mare di rifiuti

BEVANDE E CIBO DA ASPORTO

Mentre in Italia negli ultimi tempi sono state rese note iniziative da parte di cittadine o isole che proibiscono l’utilizzo di bicchieri, stoviglie e contenitori in plastica per l’asporto di cibo viene spesso sostituito con alternative compostabili per avere un esempio di ordinanze innovative si deve guardare ai due casi studio di Berkely ed Amsterdam. Nel primo caso si tratta di un’ordinanza a favore di contenitori riutilizzabili, prima che compostabili,  e nel secondo caso di un’ordinanza che proibisce i bicchieri monouso durante gli eventi cittadini ad Amsterdam di cui abbiamo raccontato in questo post.

Diverso ma ugualmente efficace è l’approccio che vuole adottare  Tubinga nel sud-ovest della Germania che diventerà la prima città del paese ad introdurre una tassa sui prodotti monouso come tazze da caffè, scatole per pizza e altri contenitori per la consegna di alimenti. Il sindaco della città Boris Palmer del partito dei Verdi ha dichiarato di volere “affrontare il male alla radice” con una legislazione che renda più oneroso l’impiego di imballaggi monouso. “Gli imballaggi usa e getta non dovrebbero essere più economici dei sistemi che impiegano depositi riutilizzabili”, ha infatti dichiarato. Per ridurre i rifiuti e gli effetti negativi correlati, anche economici, visto che il costo di gestione dei rifiuti è aumentato rispetto al precedente anno di 50.000 € ,  i negozi, caffè e fast food pagheranno una tassa commisurata alle quantità di contenitori monouso che utilizzano.

 

ReCIRCLE UNA RETE A ZERO RIFIUTI

In Svizzera è attivo dal 2016 ReCircle un progetto di imprenditoria sociale che offre a aziende, ristoranti, take away, campus universitari e enti locali un servizio basato sulla fornitura di contenitori riutilizzabili per cibo (ReBox) e per bevande (ReCup).
Ad oggi gli oltre 70.000 contenitori di ReCircle vengono utilizzati da oltre 400 ristoranti in Svizzera e a Stoccarda, in Germania.
I servizi forniti dal sistema sono personalizzabili ma, vista dal punto di vista dell’utente che utilizza i contenitori, si tratta di anticipare una cauzione che ammonta a 10 franchi svizzeri quando si acquista un pasto pronto, che può essere riscattata in qualsiasi locale tra quelli affiliati al sistema.
In alternativa può essere restituito un contenitore sporco per ottenerne uno pulito senza addebito nel momento in cui si acquista un nuovo pasto.
I locali interessati al sistema possono usufruire di un periodo di prova di tre mesi per valutare l’indice di gradimento da parte dei clienti e decidere se aderire o meno. La stragrande maggioranza dei locali decide di affiliarsi, anche alla luce dei potenziali risparmi sull’acquisto dei contenitori monouso.
Per ora, la maggior parte dei ristoranti mette a disposizione i contenitori riutilizzabili come un servizio complementare ai contenitori usa e getta. La città di Berna aderisce e sostiene il progetto poiché i contenitori per il cibo da asporto rappresentano un problema serio, oltre che un costo importante per le finanze pubbliche. Dopo l’ora di pranzo, e soprattutto durante l’estate, quando le persone consumano i pasti all’aperto, i cestini stradali straripano tra contenitori in polistirolo, bicchieri in plastica e involucri per alimenti non riciclabili. Questa situazione richiede svuotamenti continui dei contenitori che possono arrivare sino a sei giornalieri.

Anche se l’iniziativa di ReCircle è partecipata ci sono ancora diversi ostacoli ad impedire che il riuso dei contenitori possa diventare l’opzione principale piuttosto che una “scelta sostenibile” per i consumatori di cibo da asporto, Ad esempio, il fatto che i contenitori per alimenti usa e getta vengano offerti gratuitamente al consumatore e che siano ancora troppo economici per spingere i locali ad eliminarli.
Per maggiori dettagli su come funziona il sistema si può visitare il sito di ReCircle oppure scaricare al seguente link la pubblicazione che Zero Waste Europe ha dedicato a questo progetto.

THE CUPCLUB

CupClub nasce nel 2015 da un’idea di Safia Qureshi designer londinese per trovare una soluzione ai 14 milioni di tazze usa e getta utilizzate ogni giorno nel Regno Unito.
L’idea è quella di dare la possibilità ai locali che servono bevande calde e fredde di avere un servizio di fornitura di tazze riutilizzabili sempre pulite pagando una quota basata sull’utilizzo della tazza. Il cliente che sceglie la tazza riutilizzabile non paga alcun extra e deve solamente conferirla al punto di riconsegna più vicino che viene di solito ricordato dal barista, o da chi somministra la bevanda.
CupClub grazie alla tenologia Rfid è in grado di tracciare le movimentazioni e gli utilizzi del servizio da parte dei clienti che possono essere aziende di catering, mense, ristoranti, punti di ristoro per caffè / tè anche self-service e distributori automatici di bevande.
Esistono due tipologie di tazze/prodotti che vengono proposte ai clienti in base ai contesti in cui deve avvenire il consumo e per contratti della durata di due anni ad un prezzo minimo di 15 pence per utilizzo: CupClub ™ e CupClub ™ Pro che include un’ integrazione tecnologica . Il primo tipo si presta per un utilizzo in contesti chiusi come, ad esempio, dipartimenti governativi o universitari e il secondo per applicazioni in contesti più ampi e variegati come gli aeroporti o in occasione di eventi e manifestazioni.
Sono in fase di sviluppo nuove soluzioni che possano funzionare a livello di città da lanciare nel 2019.

BOSTON TEA PARTY UNA CATENA CORAGGIOSA

Mentre catene di caffetterie come Costa Coffee o Starbucks si limitano a sostituire le cannucce in plastica, c’è Boston Tea Party (BTP), una piccola catena indipendente nel Regno Unito che ha abbandonato definitivamente le tazze usa e getta dopo alcuni mesi di preparazione.
A distanza di sei mesi dallo stop al monouso e dall’introduzione di una tazza da passeggio riutilizzabile sono state risparmiate alla discarica dai 22 negozi della catena 81.500 tazze di caffè usa e getta Questa quantità corrisponde a 86 metri cubi di tazze usa e getta che avrebbe riempito un camion con rimorchio.
Ogni volta che il cliente usa la sua tazza riutilizzabile o ne prende una in prestito BTP dona 15 pence ( che corrisponde al costo di una tazza monouso) alle ONG locali che i clienti di ogni caffetteria scelgono. La cifra raccolta in sei mesi pari a 8.100 £ verrà impiegate per specifici progetti consultabili sul sito delle ONG.
Il proprietario Sam Roberts e amministratore delegato di BTP ha dichiarato di avere fatto questa scelta pensando a quale mondo voleva lasciare alle future generazioni. Ma soprattutto avendo bene in mente che avrebbe potuto mettere a rischio qualcosa come un milione di sterline di fatturato. Questa evenienza si è puntualmente verificata con un calo del 24% negli acquisti di bevande calde da asporto dallo scorso anno. Sam Roberts non ha intenzione di tornare indietro rispetto alla sua scelta ed ha così commentato: “Abbiamo ricevuto molte chiamate da parte di marchi di caffè e catene di caffetterie che ci hanno chiesto suggerimenti su come procedere per implementare un sistema come il nostro e questa è la vera storia di successo di cui siamo stati testimoni. Non potendo risolvere questo problema da soli, siamo determinati a trovare il maggior numero possibile di altre organizzazioni grandi o piccole per dare slancio a questa iniziativa che stiamo portando avanti”.

Aggiornamento : An independent coffee chain said it has seen sales fall by £250,000 since it banned single use cups last summer.
(1) Optimizing Packaging for an E-commerce World – White Paper by Ameripen (American Institute for Packaging and the Environment) January 2017.

Questo articolo è stato pubblicato nel Volume “Verso un’Economia realmente Circolare ” a cura di ESPER e Associazione Comuni Virtuosi.

 

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