San Lazzaro di Savena

Informazioni di contatto

Comune di San Lazzaro di Savena, provincia di Bologna, Regione Emilia-Romagna Indirizzo: Piazza Luciano Bracci, 1
Telefono: 051/6228111 – fax 051/6228283
Sito web: http://www.comune.sanlazzaro.bo.it/

Informazioni geografiche

Superficie: 45,0 kmq
Altezza sul livello del mare: minima 62 m – media 182 m

Tessuto socio-economico (dati al 31/12/2015)

  • −  Numero abitanti: 32.155, di cui 16.860 femmine e 15.295 maschi
  • −  Numero nuclei familiari: 14.976
  • −  Media dei componenti: 2,15
  • −  Età media della popolazione: 45,7 anni
  • −  Indice di vecchiaia (n° persone di età superiore a 64 anni su 100 persone di età inferiore a 15 anni): 204%Sul territorio sono attive oltre 2.400 imprese (3% del totale area metropolitana), oltre un quarto delle quali società di capitale. La maggior parte operano nel commercio (30,4%), costruzioni (13,3%) e manifattura (11,8%); più di 110 sono aziende agricole (5% circa del totale), una decina delle quali biologiche. Il 21,3% del totale sono imprese femminili (saldo 2015: +12) e il 7,8% imprese giovanili (titolare di età <35 anni – saldo 2015: +26).

    Feste, sagre e manifestazioni

  • −  Carnevale (febbraio-marzo)
  • −  Via Emilia Divina (aprile)
  • −  Verde San Lazzaro (maggio)
  • −  Notte Bianca, in collaborazione con ASCOM (giugno)
  • −  Fiera di San Lazzaro (fine luglio/inizio agosto) – da oltre 185 anni
  • −  San Lazzaro Bene Comune (fine settembre)
  • −  Sapori del nostro Appennino (ottobre)Mercati settimanali
  • −  Mercato di Piazza Bracci – Piazza Bracci 1, davanti al palazzo Comunale – sabato mattina dalle 8,00 alle 13,00 (generi alimentari e prodotti manifatturieri)
  • −  Mercato contadino del Centro Sociale Culturale Ricreativo Annalena Tonelli – via Galletta 42, Fraz. Mura San Carlo – domenica dalle 8,00 alle 12,30 (prodotti agricoli freschi e trasformati)
  • −  Mercato contadino di via Repubblica (ex-Mediateca) – via Repubblica, parcheggio adiacente al Parco 2 Agosto – mercoledì dalle 8,00 alle 14,00 (prodotti agricoli freschi e trasformati)
  • −  San Lazzaro è Bio – cortile del Centro sociale F. Malpensa, via Jussi 33 – martedì pomeriggio dalle 16 alle 19 (prodotti agricoli freschi e trasformati biologici e a km. 0)
  • −  Il sabato creativo – Piazzetta di via della Repubblica angolo via Jussi – sabato dalle 9 alle 19 (mostra mercato di artigianato)

Notizie storiche e naturalistiche sul territorio comunale

La ricchezza paesaggistica del territorio sanlazzarese risiede nella sua stessa geografia, sospesa fra la pianura e l’Appennino. Dagli antichissimi “paesaggi geologici” della collina si passa infatti in pochi chilometri, ai “paesaggi storici” pedecollinari modellati dall’uomo attraversando un’arteria storica, la via Aemilia, tracciata nel 187 a.C dal console romano Marco Emilio Lepido.

Fra la vallata del Torrente Savena e il sistema fluviale Zena-Idice, il territorio sanlazzarese offre un’irripetibile varietà geologica e ambientale, che ha il proprio cuore nel Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa. L’affiorare della catena gessosa e il manifestarsi di tutti gli aspetti in essa racchiusi – morfologie carsiche, microambienti floristici, giacimenti fossiliferi, depositi paletnologici – hanno catalizzato, sin dal secolo scorso, gli interessi dei naturalisti e degli studiosi di geologia e archeologia. Favorita dall’elevata solubilità del gesso l’azione erosiva dell’acqua ha creato inoltre un intenso carsismo che ha originato oltre 200 cavità di grande valenza geologica.

L’interesse del nostro territorio non è però confinato soltanto agli aspetti naturalistici. San Lazzaro vanta infatti una storia le cui vestigia documentate risalgono alla Preistoria, per estendersi all’epoca romana e al Medioevo.
Numerosi ritrovamenti avvenuti in punti diversi del territorio comunale – Grotta del Farneto, Pizzocalvo, Castel de’ Britti, Colunga, Cava a Filo-Monte Castello – testimoniano fin dal Paleolitico la presenza di gruppi, seppure non ancora stanziali, dediti alla pastorizia e alla caccia. Nè è possibile tacere delle primissime vestigia della civiltà villanoviana, sviluppatasi all’inizio dell’Età del Ferro e dalla quale deriverà poi il popolo degli Etruschi: una intera necropoli, scoperta nel 1853 a San Lazzaro nella frazione di Caselle. E’ dallo sviluppo di questa civiltà che si avvia l’insediamento stabile sull’attuale territorio sanlazzarese, di cui rimangono tracce, oltre che a Caselle, a Colunga, alla Borgatella e lungo il corso dell’Idice.

Durante l’età romana il territorio sanlazzarese era densamente popolato non solo in relazione agli intensi traffici sviluppatisi sulla via Emilia – che in località Idice incrociava uno dei rami della via Flaminia in discesa dall’Appennino – ma anche grazie a una capillare occupazione da parte dei coloni romani e alla vocazione agricola sia delle terre di pianura che delle soleggiate zone collinari. Alcuni importanti ritrovamenti archeologici testimoniano questa fase della storia locale: un ripostiglio di monete trovato a Colunga, da cui proviene un aureus di Marco Antonio, attualmente conservato al British Museum; i resti di una villa rustica a Roncadello di Sotto; e un pozzo romano con il suo contenuto, entrambi in eccellente stato di conservazione, rinvenuto nel 2006 durante scavi edili in una zona centrale della città.

L’odierna denominazione del capoluogo si deve alla fondazione, verso la fine del XII secolo, di un lebbrosario con il relativo oratorio dedicato a San Lazzaro e dell’annesso cimitero, confinati in questa porzione del contado orientale lontano dalla cerchia muraria bolognese.
L’ospedale svolse la sua funzione per diversi secoli, fino alla soppressione nel 1801, durante la dominazione napoleonica. I caseggiati annessi alla chiesa furono destinati a sede del Municipio quando nel 1828 San Lazzaro di Savena fu separata da Bologna e tornò a essere comune autonomo (lo era già stato in epoca napoleonica).

In seguito al bombardamento del 15 aprile 1945, l’antica chiesa e la canonica sono andate distrutte e i loro spazi inglobati nell’attuale palazzo comunale. Scavi compiuti nel 1987 all’interno del cortile del municipio e nel 2015 durante lavori stradali hanno riportato in luce sia i resti della chiesa medievale, sia numerose sepolture dell’adiacente camposanto.

Cosa vedere e cosa fare a San Lazzaro

Le ville storiche

San Lazzaro di Savena vanta uno straordinario numero di ville storiche, poco meno di una cinquantina, che arricchiscono il territorio con le loro architetture, i loro giardini e i loro interni finemente affrescati o addobbati da quadri. La maggior parte di queste è stata costruita tra il XVI e il XVII secolo, alcune nel XIX secolo come residenze estive dei benestanti bolognesi.

Fra le più note ricordiamo Villa Cicogna, il cui progetto è attribuito all’architetto Giacomo Barozzi detto il Vignola (anche se mai ufficialmente riconosciuta) e la cui costruzione si deve a Giacomo Boncompagni, figlio di Ugo Boncompagni, divenuto papa nel 1572 con il nome di Gregorio XIII; Villa De’ Bosdari, ora Castello Dolfi Ratta, costruito nel XVI secolo e ristrutturato in veste tardo settecentesca, uno tra i più prestigiosi e significativi esempi architettonici di quel periodo; Villa Samoggia, costruita nel 1884 nei pressi dell’antica “Locanda e Osteria del Sole” e aperta con il nome di Gran Chalet di San Lazzaro di Savena per attività di ristorazione e servizi, attività che ebbero un importante sviluppo quando San Lazzaro divenne meta di escursioni e gite domenicali, con l’inaugurazione della tranvia a vapore Bologna-Imola (1886); Villa Rodriguez, oggi sede dell’ASP e un tempo convalescenziario per donne povere; Villa Scornetta, che nel suo parco ha ospitato il campeggio cittadino fino a fine anni ’70; infine Villa Boriani-Bettazzi, dove ebbe luogo il primo Consiglio Comunale della nostra città (28 aprile 1828).

I luoghi della cultura

Grande importanza rivestono anche i luoghi della cultura sanlazzarese, tra i quali il Museo della Preistoria “Luigi Donini”, la Mediateca, biblioteca multifunzionale, e l’ITC Teatro.
Rinnovato nel 2003, il Museo della Preistoria “Luigi Donini” spicca nel panorama museografico di area metropolitana per l’originalità dei contenuti e le profonde connessioni con il territorio di riferimento. È suddiviso in tre sezioni espositive: l’origine del territorio (geologia, paleontologia e carsismo dei gessi), l’evoluzione dell’uomo dal Paleolitico all’età del Bronzo, le testimonianze della civiltà villanoviana. Quest’ultimo settore rievoca la scoperta, nel 1853, a opera di Giovanni Gozzadini, della necropoli alle spalle della chiesa di S. Maria delle Caselle, da tutti conosciuta con il nome della vicina località di Villanova, dove l’archeologo aveva la sua residenza di campagna. Realizzata nel 2007, la Mediateca è uno spazio innovativo e multimediale nel quale l’attività tipicamente bibliotecaria si intreccia con servizi di informazione, attività informatiche, attività culturali e formative, allo scopo di diffondere la cultura e costruire la cittadinanza, conservando e valorizzando la nostra memoria storica e sociale.

L’ITC Teatro è il teatro cittadino, di proprietà della Città Metropolitana (così come l’adiacente istituto superiore ITC Mattei), affidato al Comune e da questo utilizzato in parziale condivisione con la scuola stessa. Aperto dal 1998 dopo una lunga ristrutturazione, il teatro conta circa 220 posti ed è gestito dalla Compagnia Teatro dell’Argine, vincitrice di diversi premi UBU e riconosciuta a livello nazionale e internazionale. Oltre alla stagione di prosa, sempre innovativa, al teatro- ragazzi, alle rassegne tematiche in particolare sul tema dell’intercultura, e ai laboratori artistico- teatrali, un progetto che qualifica in modo inconfondibile l’attività del Teatro dell’Argine è il Festival delle Scuole, la manifestazione di teatro scolastico più grande d’Italia con quasi 3.000 giovani attori tra i 3 e i 18 anni provenienti da tutto il paese. Un’offerta così differenziata consente di tenere aperto il Teatro di San Lazzaro per oltre 180 giornate l’anno, rendendolo, con i suoi quasi 30.000 spettatori annui, uno dei teatri sotto i 250 posti più frequentati d’Italia.

I luoghi sacri

Tra chiese, abbazie, monasteri e oratori, a San Lazzaro vi sono oltre una trentina di edifici costruiti in varie epoche – alcune anche molto recenti – a partire dal V secolo d.C.
Tra queste, una menzione particolare merita l’Abbazia di Santa Cecilia della Croara, proclamata Monumento messaggero di una cultura di pace dall’UNESCO. Edificata intorno all’XI secolo, la

chiesa si trova in cima alla salita della Croara nascosta da una coltre di alberi, arricchita da dipinti di grande pregio (tra cui una Via Crucis in cotto policromo del XVII sec., due quadri del Mastelletta, uno rappresentante Santa Cecilia sull’altare maggiore e l’altro San Girolamo, un dipinto della scuola di Guido Reni rappresentante Sant’Antonio da Padova e una bella pala con Gesù bambino e un angelo, attribuito ad Annibale Carracci) e da un chiostro suggestivo, ancora adornato da vestigia archeologiche provenienti dal territorio. Dal 1970 e fino all’inaugurazione dell’attuale sede Museo Donini, infatti, l’Abbazia è stata sede dell’Antiquarium che – nucleo originario delle collezioni del Museo – raccoglieva i reperti rinvenuti sul territorio sanlazzarese.
Per visitarla è necessario contattattare il parroco, Don Gianluigi Nuvoli (gianluigi.nuvoli@bologna.chiesacattolica.it)

Il verde cittadino

Infine, San Lazzaro vanta un’invidiabile porzione di verde pubblico, con i suoi tanti i parchi a disposizione della cittadinanza. Ricordiamo tra gli altri il Parco della Resistenza – polmone verde del capoluogo ed ex-parco di Villa Rodriguez – e la sua appendice verso la collina, il Parco Mondani; il Parco Europa, che abbellisce la zona nord vicino al nuovo plesso scolastico omonimo; il Parco di via Scornetta, nato al posto di una strada prevista dal piano regolatore ma non voluta dai cittadini; e i parchi delle frazioni: i Parchi Aldo Moro e Belpoggio alla Ponticella, il Parco di Ca’ De’ Mandorli a Castel de’ Britti, il Parco della Pace a Mura San Carlo.
Complessivamente, San Lazzaro può contare su circa 1 milione di metri quadrati di verde pubblico.

Itinerari naturalistici

Il Comune di San Lazzaro di Savena è estremamente attento alla valorizzazione naturalistico ambientale del proprio territorio. Il Comune è socio dell’Ente Parchi Emilia Orientale, di cui fa parte il Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell’Abbadessa (del cui territorio la maggior parte ricade nei confini comunali) e del GIAPP – Gestione Integrata Aree Protette di Pianura.

Il territorio comunale offre un gran numero di possibilità di escursioni di interesse naturalistico, ambientale e geologico, tra le quali:

  • −  diversi itinerari escursionistici (Dolina della Spipola e Altopiano di Miserazzano, Gessi dellaCroara, Gessi del Farneto, percorso Castel de’ Britti-Settefonti);
  • −  il sistema carsico sotterraneo Acquafredda-Spipola-Prete Santo, il più esteso nei gessidell’Europa occidentale, con oltre 11 km di sviluppo;
  • −  la Grotta del Farneto, di rilevanza nazionale; meta di visite speleologiche organizzate conl’assistenza degli operatori del Parco, insieme alla vicina grotta della Spipola, costituisce uno

    dei più antichi insediamenti dell’area metropolitana risalenti all’età del Bronzo;

  • −  l’inghiottitoio dell’ex Cava a Filo, sul fianco dell’altura gessosa di Monte Castello, costituisceun altro straordinario punto di interesse scientifico: da qui infatti provengono resti paleontologici delle fasi finali dell’ultimo Glaciale (24.000 anno dal presente) comprendenti ossa di animali estinti come un cervide gigante (Megaloceros giganteus) e il bisonte delle steppe (Bison priscus), conservati presso il Museo della Preistoria “Luigi Donini”.
  • −  l’Oasi fluviale del Molino Grande – gestita dal WWF, l’oasi si stende nel Comune di San Lazzaro di Savena, frazione di Idice, all’interno del Parco regionale dei Gessi bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa e tutela un tratto di bosco ripariale lasciato a libera evoluzione da 25 anni; riveste particolare interesse per alcune presenze arboree monumentali e per la nidificazione di specie rare di uccelli.
  • −  l’Area di Riequilibrio Ecologico (ARE) Torrente Idice – gestita dal WWF, interessa le sponde del torrente Idice nel tratto compreso tra il ponte sulla via Emilia a monte e il ponte sulla S.P. Colunga in località Borgatella a valle; tutela un bosco ripariale composto da specie quali farnia, frassino oxycarpa, pioppo bianco, tifa minima, salice bianco e rosso, olmo campestre, acero riccio, fusaggine, nocciolo.

Pubblicazioni su San Lazzaro di Savena

  • −  San Lazzaro di Savena – La storia, l’ambiente, la cultura – a cura di Werther Romani
  • −  I Quaderni del Savena, ed. Clueb (annuale – in vendita presso la Mediateca, 051 6228060):dal 1998 raccolgono studi, su base documentaria, inerenti la realtà storica, sociale, ambientale e economica di San Lazzaro e delle comunità che si affacciano sulle vallate del Savena e dell’Idice.

    Progetti di educazione ambientale e alla sostenibilità

  • −  Pedibus, l’autobus a piedi per andare a scuola, finalizzato alla promozione della mobilità dolce nonché allo sviluppo dell’autonomia e del senso di responsabilità dei bambini delle scuole primarie di secondo livello.
  • −  Mondorto, orto-frutteto biologico didattico gestito da Mediateca, da volontari e associazioni locali, da scolaresche coadiuvate dagli insegnanti e dal gruppo degli Urban Farmers, piccoli giardinieri urbani “a chiamata”, coadiuvati da genitori e parenti e finalizzato alla diffusione di una cultura attenta ai principi della sostenibilità, alla valorizzazione delle risorse naturali, alla gestione consapevole del territorio, all’educazione al rispetto dei tempi della natura e alla promozione di un consumo responsabile.Progetti di recupero e riciclo di beni alimentari e/o agricoli, di sensibilizzazione al consumo consapevole e di solidarietà
  • −  Progetto San Lazzaro Solidale per promuovere la lotta all’emarginazione sociale, ilconsolidamento dello spirito solidale, la promozione della coesione sociale e la governance delle iniziative solidali coinvolgendo altri enti pubblici e esponenti del privato sociale e economico sotto il coordinamento del Comune. Tra le iniziative si distinguono:
    • la “Raccolta Solidale” (primo sabato di aprile e di ottobre);
    • il progetto “Brutti ma buoni”, in collaborazione con i Centri Sociali e Coop Alleanza 3.0.
  • −  Albo dei Cittadini Virtuosi per organizzare l’attività dei cittadini che intendono collaborarecon il Comune per la cura e la rigenerazione dei beni comuni.

    Adesioni a campagne, manifestazioni, impegni e associazioni finalizzate a promuovere la sostenibilità ambientale

  • −  Adesione all’Associazione Comuni Virtuosi
  • −  Adesione all’Associazione Sprecozero.net (in corso)
  • −  Adesione all’Associazione Zero Waste Italy (in corso)
  • −  Adesione al Patto dei Sindaci
  • −  Adesione a M’illumino di Meno
  • −  Adesione a Puliamo il Mondo
  • −  Adesione a Insieme salviamo la Terra

Gallery

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Indirizzo
Piazza Luciano Bracci, 1

Provincia
BO

CAP
40068

Referente
Marilena Pillati, sindaca

Telefono
051 622 8114

Sito web
http://www.comune.sanlazzaro.bo.it

Email
isabella.conti@comune.sanlazzaro.bo.it