Cartoni per bevande, come si riciclano in Italia

Sono gli impianti che devono adattarsi ai nuovi imballaggi o viceversa?

Insomma un bel dilemma da risolvere che si ripropone nella valorizzazione di altri imballaggi a fine vita nel momento in cui una tecnologia consolidata e matura che ricicla o composta un flusso omogeneo di materiale deve essere adattata per accogliere frazioni eterogenee di altri flussi tutto sommato di modestissima entità.  Seppure con tecnologie e processi diversi, le stesse criticità si riscontrano per gli impianti di trattamento dello scarto organico che si trovano a dover gestire imballaggi e manufatti in bioplastica che non hanno la funzione di veicolare l’organico come i sacchetti. Per biodegradare manufatti come posate, vaschette e cialde da caffè bisognerebbe allungare i tempi di processo a discapito della qualità della parte organica.

Il rischio insito in entrambe le situazioni è che si trovino – grazie ad accordi tra i Consorzi e le controparti – delle formule per rimborsare agli impianti i costi subiti per lo smaltimento degli scarti, invece che agire sulla progettazione degli imballaggi a monte. Secondo operatori del settore, i costi di smaltimento degli scarti per le cartiere ammontano a circa 80 euro a tonnellata, al netto delle spese di trasporto. Infatti una proposta emersa dalla presentazione di Comieco a un convegno dell’aprile scorso per un utilizzo di parte dei proventi del Cac (Contributo Ambientale Conai) recita: “Tra i costi del Cac rientreranno i costi di gestione dello scarto pulper delle cartiere in relazione a: percentuale di carta, percentuale di recupero fibra, quota di acqua, costo gestione dello scarto pulper.”

Il contributo ambientale come incentivo all’eco-progettazione finalizzata al riciclo

Nel capitolo dedicato al riciclo dei poliaccoppiati del Programma Specifico di Prevenzione 2020 Comieco, si legge: “Nel corso del 2020, si è assistito a un lieve calo delle quantità di riciclo dedicato, scese a 5.600 tonnellate, -3,4% rispetto alle 5.800 tonnellate avviate a riciclo nel 2019”. Con riciclo dedicato si intendono le quantità che sono state inviate alle due cartiere italiane specializzate nel riciclo dei brick.

Per quanto riguarda invece il riciclo congiunto con la carta, “che continua ad essere la modalità prevalente di raccolta e riciclo sul territorio italiano, la quantità imballaggi poliaccoppiati a prevalenza carta idonei al contenimento di liquidi avviata a riciclo è stimata pari a 21.460 tonnellate con un incremento del 17% rispetto al 2019. Considerando la quantità complessiva di imballaggi poliaccoppiati a prevalenza carta idonei al contenimento di liquidi avviata a riciclo nel 2020, la percentuale di riciclo si attesta a circa un terzo dell’immesso al consumo”.

Il tasso di riciclo in Italia

Un dato che corrisponde al tasso di riciclo globale del 27% dei cartoni per bevande riportato da Tetra Pak nel suo Rapporto di sostenibilità 2021: un incremento di 3 punti percentuali in 5 anni dal tasso di riciclo del 24% del 2015.

Pertanto se sommiamo le due quantità avviate a riciclo tramite il circuito Comieco (di cui solo le 5.600 verranno maggiormente valorizzate e riciclate con una produzione minore di scarto) si arriva a 27.060 tonnellate annue. Considerando che si tratta di un terzo dell’immesso, come si legge, arriviamo ad un immesso di 81.180 tonnellate, che potrebbe essere sottostimato, come spiegato prima.

Nel rapporto 2020 prima citato il consorzio Comieco precisa di avere investito risorse derivate dalla diversificazione del contributo ambientale (Extra Cac pari a 20€/tonnellata) della carta per sviluppare la raccolta selettiva dei cartoni per bevande (di solito tramite una raccolta con il multimateriale) e per ampliare la capacità e il numero di impianti che selezionino i cartoni a valle delle raccolte differenziate.

Nonostante Comieco garantisca un corrispettivo per la selezione e pressatura agli impianti che vogliano estrarre i cartoni per bevande dalla raccolta differenziata di carta/cartone e nonostante il ritiro del materiale gratuito che può avvenire da parte delle due cartiere specializzate per il riciclo (Lucart e Cartiere Saci) non si è verificato quel 20% di aumento nella raccolta dei cartoni che Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco, auspicava due anni fa. Il verdetto pertanto si ripete: “Come negli scorsi anni, stenta ancora la messa in attività di nuove capacità impiantistiche per la selezione di questa tipologia di imballaggio : ha avviato le attività di selezione l’impianto S.N.U.A. in Friuli-Venezia Giulia e hanno consolidato le attività gli impianti Ricicla in Campania, Masotina in Lombardia e l’impianto Hera Granarolo in Emilia-Romagna, partiti alla fine del 2019.” (1)

Risulta quindi evidente che sino a quando gli attuali quantitativi provenienti dalla raccolta selettiva nazionale non cresceranno, le cartiere specializzate nel riciclo dei cartoni dovranno ricorrere all’importazione di quantità importanti di cartoni per liquidi dall’estero. Lucart, per alimentare le linee del suo impianto di Borgo a Mozzano (Lucca) – con una linea di capacità produttiva di 25.000 tonnellate – ne deve infatti  importare almeno 20.000 tonnellate dalla Francia, dove ha sede uno stabilimento del gruppo.

****AGGIORNAMENTO DATI SUL RICICLO AL 2021 – 2022****

Nelle edizioni successive al 2020 del Programma Specifico di Prevenzione di Comieco 2021 si legge che : “Nel corso del 2021 si è assistito alla conferma della quantità di riciclo dedicato ai cartoni per bevande , attestata a 5.600 tonnellate, lo stesso risultato del 2020. Considerando che l’immesso al consumo 2021 è sceso del 3%, la conferma delle quantità inviate a riciclo dedicato evidenzia un, seppur ancora troppo ridotto, incremento.
Per quanto riguarda invece il riciclo congiunto con la carta, che continua ad essere la modalità prevalente di raccolta e riciclo sul territorio italiano, la quantità di imballaggi poliaccoppiati a prevalenza carta idonei al contenimento di liquidi avviata a riciclo è stimata pari a 23.100 tonnellate, con un incremento dell’8% rispetto al 2020. Considerando la quantità complessiva di imballaggi poliaccoppiati a prevalenza carta idonei al contenimento di liquidi avviata a riciclo nel 2021, la percentuale di riciclo si attesta quindi a circa il 36,5% dell’immesso al consumo
“.

“Per quanto riguarda i cartoni per bevande, il 2022 è stato un anno con diverse sfaccettature. Se da un punto di vista prettamente quantitativo si è avuta una situazione di sostanziale conferma sia per le quantità immesse a consumo (più di 90.000 tonnellate) sia della quantità di riciclo dedicato, attestata intorno alle 5.600 tonnellate, dal punto di vista qualitativo sono emersi diversi elementi di novità. La risposta sin dai primi mesi è stata importante e a fine 2022 sono stati effettuati i primi trasporti del materiale raccolto presso le cartiere Saci e Lucart, le due realtà in grado di riciclare non solo la componente cellulosica ma anche quella di plastica e alluminio. (…) Ulteriori investimenti hanno riguardato specifiche campagne di comunicazione realizzate (…) tra cui la campagna regionale in Valle d’Aosta, la campagna di lancio dell’iniziativa con gli ecocompattatori di Genova – PremiaPak e la campagna nel bacino Monza Brianza. Anche grazie a queste campagne si è potuto riscontrare un aumento notevole della percentuale di presenza dei cartoni per bevande all’interno della raccolta congiunta carta: si è infatti passati dallo 0,72% del 2021 allo 0,88% del 2022. Questo aumento ha comportato un riciclo di più di 27.000 tonnellate, il 18% in più rispetto all’anno precedente.
La percentuale finale per il 2022 di riciclo, dei cartoni per bevande, data dalla somma del riciclo dedicato e di quello effettuato all’interno della raccolta congiunta, si attesta quindi al 40% circa dell’immesso al consumo.

(1)  Programma Specifico di Prevenzione 2020 Comieco – Il riciclo dei poliaccoppiati. pag.31

 

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