Modugno
CITTÀ DI MODUGNO
Modugno è un centro agricolo, commerciale ed industriale sito nell’immediato entroterra della barese, con una superficie di 32,25 kmq e 38.515 abitanti (Istat al 01/01/2016), il cui territorio, prevalentemente pianeggiante, sorge sullo spartiacque tra i bacini di Lama Balice, Lama Misciano e Lama Lamasinata. Queste Lame testimoniano la presenza umana già a partire dal Neolitico, evidenziata dai ritrovamenti di selci lavorate a punta e di altri utensili e strumenti in grotte naturali. La storia di Modugno, infatti, risale a tempi remoti: verso la fine degli anni ’80 alcuni scavi archeologici riportarono alla luce un villaggio neolitico (VI-V mill aC) nei pressi di Lamasinata. Tracce del neolitico sono anche i Menhir, grossi e alti pilastri di pietra a forma di colonne rettangolari aventi un significato connesso al culto dei morti, rinvenuti a nord-ovest della Città, verso Bitonto. All’età del bronzo (VII-VI sec aC) risalgono i resti di una necropoli Peuceta rinvenuta in contrada Cappuccini (ad est, verso Carbonara) e, nell’area di Lama Misciano si trova testimonianza del periodo romano: i resti di un casale e relativa necropoli lungo la via Minucia-Traiana.
A sud-est dal centro, in direzione Bitritto, sorge il Casale fortificato di Balsignano la cui fondazione si riconduce ai monaci bizantini di S. Basilio. Il Casale, oltre il Castello, comprende la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli (XIV sec), formata da due costruzioni affiancate di base rettangolare, con volta a botte ogivale con affreschi di scuola senese, e la chiesa di San Felice, meraviglioso esempio dell’arte romanico-pugliese dell’XI sec. che fonde elementi architettonici d’oltralpe, bizantini ed arabi. Dello stesso periodo di Balsignano è la chiesa di Santa Maria di Modugno, luogo di culto sconsacrato intorno al quale, secondo la tradizione, sarebbe sorto il primo nucleo della cittadina modugnese. Appena fuori Modugno, invece, in direzione Carbonara, sorge il Santuario di Santa Maria della Grotta: nell’VIII secolo vi era una chiesa rupestre, chiamata Santa Maria in Gryptam, che diede rifugio ai monaci basiliani in fuga dalle repressioni iconoclastiche. Nell’XI secolo vi sorse un’abbazia benedettina che per tutto il Medioevo fu tappa dei pellegrinaggi verso la Terrasanta. Dal 1139 al 1155 vi soggiornò san Corrado di Baviera.
Le diverse dominazioni subite (normanno-sveva, angioina, aragonese, borbonica) hanno favorito lo sviluppo del centro urbano, influendo sugli stili architettonici dei luoghi di culto e dei palazzi nobiliari. La chiesa di Maria Santissima Annunziata, fondata intorno all’anno Mille, già cattedrale (XI sec) dell’effimera diocesi di Modugno, si presenta con una facciata in sobrio stile tardo rinascimentale ed un campanile, del 1615, altro oltre 60 metri, in stile romanico pugliese impreziosito da polifore. Le opere d’arte di particolare pregio sono un’Annunciazione di Bartolomeo Vivarini, risalente al 1472 e il dipinto su tavola Sant’Orsola e le compagne del 1602 di Gaspar Hovich. A partire dal Seicento, una buona parte dell’architettura del centro storico modugnese, sia religiosa che civile, accanto al permanere di elementi classicheggianti del tardo Rinascimento, è influenzata dall’effervescente sensibilità barocca. Afferenti a questo stile si annoverano la chiesa di San Giuseppe delle Monacelle (XVI-XVIII sec), al cui interno ci sono diverse opere di Nicola Porta, artista della scuola molfettese di Corrado Giaquinto; l’ex Monastero di Santa Maria della Croce (XVI sec), attuale sede del Palazzo Municipale; ed i nobiliari Palazzo Scarli, Palazzo Angarano-Maranta, Palazzo Pascale-Scarli. In stile neoclassico primeggia la chiesa di Santa Maria del Suffragio, detta comunemente chiesa del Purgatorio, che conserva al suo interno il pavimento del presbiterio maiolicato (1720) e 46 dipinti appartenenti alla scuola napoletana seicentesca, una trentina dei quali sono attribuiti all’artista bitontino Carlo Rosa.
Tra gli eventi più importanti che ogni anno si svolgono nella Città di Modugno c’è la Fiera del Crocifisso, una delle più antiche della Terra di Bari. Nacque nel XVII secolo per ricordare un evento che la tradizione religiosa locale vuole avvenuto il 13 novembre 1622: la caduta di un fulmine sulla chiesa Maria Santissima Annunziata che provocò la morte di diversi sacerdoti e bruciò l’asta della croce ma lasciò intatto il Cristo. Alla fiera – che durava otto giorni tra la seconda e la terza domenica di novembre – si accompagnava una celebrazione religiosa di analoga durata. Nei primi anni del Settecento, con la sostituzione, nel Regno di Napoli del dominio austriaco al Vicereame spagnolo, l’imperatore d’Austria Carlo VI, per intercessione del modugnese Conte Rocco Stella, confermò la fiera. Nel tempo, la fiera modugnese è diventata una delle più importanti su scala regionale fino alle decisioni che l’hanno sempre più allontanata dal centro cittadino e che l’hanno al contempo impoverita di importanza. Dal 2014, però, da quando per volontà dell’Amministrazione attualmente in carica è tornata a svolgersi in strade e piazze centrali di Modugno, e a rivivere nelle nelle vie storiche del borgo antico, ha ripreso a registrare una grande affluenza di pubblico, con un incremento notevole dei visitatori provenienti da città contigue e grande entusiasmo di cittadini e operatori.
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Indirizzo
Piazza del Popolo, 16
Provincia
BA
CAP
70026
Referente
Nicola Magrone, sindaco
Telefono
080 5865111
Sito web
http://www.comune.modugno.ba.it